Auto contro il muro a Lumezzane, il giorno dei perché e delle lacrime
Al termine della notte più nera della sua vita, la prima senza suo figlio Giorgio, alle prime luci dell’alba mamma Cristina è andata sul suo profilo Facebook e ha pubblicato un post. «Addio Amore Mio. Ora sei con il tuo papà» ha scritto sopra la fotografia che ritrae Giorgio Botti in costume da bagno, seduto su un pontile in compagnia di amici.
Nel cuore si apre una crepa leggendo queste parole, ma forse ancor più guardando lui, giovane e bello, con ancora mille avventure da vivere, risate, litigi, amori e lavori da sperimentare.
La mente fa fatica a realizzare che Giorgio non prenderà mai la patente per cui stava studiando, che non potrà più progettare le vacanze con gli amici di sempre e mille altri progetti. Chissà se lui, che avrà per sempre 18 anni, è riuscito a rendersi conto che quelli erano i suoi ultimi istanti sulla terra mentre la Clio 16 Valvole sulla quale viaggiava come passeggero giovedì attorno a mezzanotte finiva la sua corsa in via Brescia, a Lumezzane, contro i tubi di ventilazione delle condutture del gas per poi prendere fuoco.
Nel terribile impatto è morto sul colpo il conducente 31enne Marco Rossi, originario di Gardone Valtrompia ma residente a Villa Carcina, che guidava senza aver mai preso la patente e stava fuggendo dai carabinieri dopo una folle corsa sull’asfalto bagnato iniziata a Sarezzo. Sull’auto, in quel momento, oltre a Marco e a Giorgio, estratto vivo dall’abitacolo in fiamme ma deceduto qualche ora più tardi al Civile, c’erano anche altri due ragazzi, anche loro triumplini e amici d’infanzia di Giorgio, che sei anni fa aveva perso il papà 47enne a causa di un infortunio sul lavoro. Entrambi i ragazzi, due ventenni, hanno riportato gravi ustioni.
In queste ore l’intera Valtrompia sta facendo il tifo per loro, sebbene il dolore per le due giovani vite spezzate sia enorme.
In Valle di Sarezzo, dove Giorgio viveva insieme alla mamma e alla sorella, il pensiero degli abitanti è univoco: «Ormai è inutile star qui a recriminare sulla dinamica, sul perché della fuga dai carabinieri - dice una signora -, o chiedersi perché siano saliti su un’auto guidata da una persona senza la patente, magari loro nemmeno lo sapevano: questo, semmai, è il momento di stare in silenzio e rispettare il dolore dei parenti e degli amici delle vittime».
I funerali di Marco Rossi non sono ancora stati fissati, mentre quelli di Giorgio Botti avranno luogo lunedì 27 giugno alle 17 con rito civile. La camera ardente è allestita nell’abitazione del giovanissimo in Valle di Sarezzo, situata al civico 254 di via 1850, dove avverrà anche l’ultimo saluto.
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