Auto contro il muro a Lumezzane, chi sono le due vittime
Due vite stroncate, due vittime di un incidente stradale, quello che si è consumato la notte del 23 giugno sulle strade di Lumezzane, che ha scosso l'intera Valtrompia, l'intera provincia Bresciana. Giorgio Botti e Marco Rossi sono i ragazzi che hanno perso la vita, il primo appena 18enne, il secondo di 31 anni.
Giorgio Botti
Giorgio Botti avrebbe compiuto a breve 19 anni: aveva la vita davanti a sé. Una vita che il tremendo incidente della scorsa sera ha bruscamente interrotto. Prima di lui, nel dicembre del 2016, anche il papà Diego era rimasto vittima di una tragica fatalità:era morto a soli 47 anni per le ferite riportate sul lavoro: stava azionando il rullo trasportatore del cemento nell'azienda di cui era dipendente, la Lg di Lumezzane, quando il suo braccio era rimasto incastrato in un ingranaggio e poi tranciato. L'uomo era morto dissanguato.
A distanza di quasi sei anni la famiglia Botti, che vive in Valle di Sarezzo, si è ritrovata a rivivere il peggior incubo immaginabile. Un incubo iniziato con la chiamata che avvisava del gravissimo incidente in cui anche Giorgio era rimasto coinvolto e diventato poi ancor più nero quando il suo cuore ha smesso di battere.
Gli altri due ragazzi in macchina con lui, che sono stati estratti vivi dal veicolo in fiamme, erano amici d'infanzia di Giorgio. Il 18enne, alunno dell'Itis di Gardone Valtrompia, stava studiando per ottenere la patente. Dal 2015 al 2019 era stato tesserato con i Centurioni Rugby. Distrutte dal dolore, la sorella Veronica e la mamma Cristina, storica militante della Lega e da maggio segretaria della sezione di Sarezzo - Villa Carcina.
Marco Rossi
La Valtrompia è senza parole. Non c'è molta voglia di parlare davanti a due vite così giovani spezzate nel fiore degli anni. Marco Rossi era nato 31 anni fa a Gardone Valtrompia, dov'era cresciuto. Più di recente si era trasferito a Villa Carcina, dove aveva vissuto negli ultimi anni. C'è chi, tra i suoi ex compaesani di Gardone, ancora lo ricorda mentre correva verso il parchetto di via Roma, di fronte a Pizza Mania, con il pallone da calcio in mano.
«Era solo un ragazzino, avrà avuto sì e no quindici anni - rammenta un gardonese -. Dalla finestra lo vedevo scendere le scale di casa per raggiungere gli altri ragazzi della zona: mi sembra una cosa incredibile che la vita abbia avuto in serbo per lui un destino così crudele». Marco era da sempre grande appassionato di motori e lavorava come meccanico.
Amava anche gli animali, la musica e i videogiochi ed era fidanzato dal 2019 con una ragazza di Marcheno. Secondo quanto racconta chi lo conosceva, il 31enne era una persona sempre disposta ad aiutare gli altri e che aveva una buona parola per tutti. «La passione per i motori ti ha tradito: ho perso un amico e un meccanico - scrive di lui un ragazzo sui social -. Adesso riposa in pace, anche se lasci un grandissimo dolore in chi ti ha conosciuto».
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