Asvt, il controllo passa ad A2A
Ora è ufficiale. Dopo la rinuncia degli altri soci, A2A ha sottoscritto integralmente l’aumento di capitale da 5,8 milioni di Asvt, finalizzato alla realizzazione del piano industriale della società. In questo modo il gruppo presieduto da Giovanni Valotti è salito nei giorni scorsi al 65% dell’Azienda Servizi Val Trompia (prima era al 49%), assumendone di fatto il controllo. Una mossa finalizzata a sostenere gli investimenti sul ciclo idrico integrato, in primis il depuratore di Valle, a Concesio, ma anche il completamento del collettamento di Lumezzane e la realizzazione di impianti di trattamento del cromo esavalente nell’acqua nei comuni di Villa Carcina, Sarezzo e Gardone.
La società. Asvt è nata nel 1998, costituita dai comuni di valle con A2A come partner tecnico. Lo scorso 28 febbraio l’assemblea straordinaria ha deliberato l’aumento di capitale della società. Gli enti pubblici - viste le ristrettezze di bilancio - non vi hanno partecipato, scendendo al 35%. Inoltre tutti i comuni, in maniera proporzionale, hanno messo in vendita un altro 9% che consentirà loro di incassare in tutto circa 1,5 milioni, sempre in maniera proporzionale alle quote detenute. Alla fine i comuni avranno in mano il 25%, mentre A2A potrebbe salire al 74% (il bando per il 9% è però aperto a tutti). Sarà snellito il cda, che passerà da 7 a 5 membri: ai comuni andranno due posti, compreso il presidente; ad A2A gli altri tre, Ad compreso.
L’obiettivo del nuovo assetto è agevolare gli investimenti. «Altro che privatizzazione dell’acqua - spiega Luigi Bonomi, presidente di Asvt -. Il quadro resterà pubblico, visto che tariffe e investimenti sono regolati dall’Autorità nazionale e dell’Ato. Col nuovo assetto si sono messe le premesse per garantire un’acqua di qualità».
L’opera «inderogabile» è il depuratore di Valle, a Concesio: il progetto definitivo è in fase di validazione, e i lavori partiranno a inizio 2018. «Sarà pronto nel 2019» spiega Bonomi. Si realizzerà un primo lotto da 27 milioni di euro, sufficiente per le esigenze attuali (85mila abitanti equivalenti), ma con la possibilità di potenziare la struttura attraverso un secondo lotto (da 9 milioni) portando la capacità dell’impianto a 138mila abitanti equivalenti, se lo sviluppo demografico lo richiederà. «È un’opera fondamentale sia per la qualità del servizio e delle nostre acque sia per evitare le pesanti sanzioni dell’Ue» insiste Bonomi.
«Ma il pacchetto di investimenti - aggiunte Massimo Ottelli, presidente della comunità montana - comprende anche il collettamento e il trattamento del cromo. Il percorso intrapreso dai comuni vuole dare risposte concrete facendo gli investimenti necessari. Senza scordare che nel 2021 l’affidamento del servizio a Asvt terminerà e a quel punto la gestione potrebbe passare al gestore unico provinciale».
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