Arriva il daspo urbano contro i comportamenti molesti: è polemica
La delega sulla sicurezza a Lumezzane è nelle mani del primo cittadino Josehf Facchini e nell’ultimo consiglio comunale è stata apportata una modifica al regolamento di polizia locale per introdurre il «daspo» dando la possibilità di avere uno strumento per allontanare le persone, da applicare nelle piazze, nei parchi, davanti ai luoghi di culto, scuole e supermercati.
Alla presentazione del nuovo documento era presente anche il neo comandane della polizia Urbana valgobbina Desirè Vezzola. L’argomento ha creato una discussione, anche dai toni vivaci, tanto da obbligare il presidente del consiglio a sospendere la seduta richiamando il linguaggio verbale del consigliere comunale della Lega, Paola Canzoneri e del consigliere di Italia Viva Matteo Zani.
«Quello che fa grande una città come Lumezzane - ha detto Canzoneri - è anche la percezione di sicurezza e l’adozione del daspo ha questo effetto. L’insistenza è già di per sé molestia. Capisco che, ha concluso rivolgendosi al centro sinistra, che non fa parte della vostra storia politica. Ma oltre al soldino cercate di assisterlo e chiedete di cosa ha bisogno».
Un messaggio che Matteo Zani ha inteso allargare anche a Mauro Sigurtà, che nel nuovo regolamento proposto vedeva «un inutile aggiunta in quanto già il regolamento in essere prevede regole che possono essere applicate in caso di accattonaggio molesto». Quello che ha scatenato la maggioranza è stata però l’aggiunta di Zani, non accettata dalla Lega, che ha ricordato come Sigurtà è «un leghista da sempre ed è stato candidato sindaco della Lega per un giorno».
Quando il consiglio è ripreso, con le scuse di Zani sul tono tenuto nel suo intervento, il capogruppo della Lega Anna Bugatti ha ricordato che il daspo non è solo per accattonaggio molesto ma anche deterrente contro «l’ubriachezza molesta, contro chi rovina l’arredo urbano o i bivacchi in piazze e parchi».
Alla fine l’unico voto contrario è stato quello di Anna Strapparava del Pd mentre Italia Viva Lumezzane in continuità e Civica per Lumezzane si sono astenute.
«Non comprendo - ha detto Strapparava - l’utilità dell’inserimento del daspo. Già oggi il regolamento di Polizia locale sancisce i comportamenti vietati. Si sta creando un bisogno di sicurezza alimentando la paura e il senso di pericolo nelle persone, ostentando inutili e vane soluzioni. Lumezzane ha altre priorità, per esempio il decoro urbano. Non possiamo considerare una persona che chiede l’elemosina un pericolo per la società».
«Abbiamo altri valori - ha proseguito il consigliere di minoranza -, dobbiamo andare verso una politica inclusiva, una politica urbanistica che ci permetta di ritornare a vivere gli spazi pubblici. Inoltre voglio vedere come controllerete l’applicazione della nuova norma. Mi piacerebbe che la Polizia urbana si impegnasse in altri lavori e nella gestione del territorio compreso il controllo della residenza».
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