Allarme schiuma nel Mella: Arpa individua i responsabili

Dalle segnalazioni dei residenti, a Capriano del Colle, Concesio e Villa Carcina, fino all’attività che avrebbe sversato
  • La schiuma nel fiume Mella
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È arrivata la pioggia e, con essa, il malcostume tutto bresciano e spiccatamente criminale oltre che dannoso per l’ambiente e l’ecosistema, di sversare rifiuti industriali nei corsi d’acqua sperando che l’ingrossarsi di fiumi e torrenti cancelli le tracce di chi ha inquinato.

Sabato la sede bresciana di Arpa ha ricevuto segnalazioni di schiuma nell’acqua del fiume Mella nei pressi di Capriano del Colle e anche di Concesio. Le attività di ricerca da parte dei tecnici sono partite immediatamente e sono proseguite senza sosta: domenica mattina anche alcuni residenti di Villa Carcina hanno segnalato inquinamento nel Mella. Ulteriori elementi utili alle indagini.

Sul campo accanto ad Arpa sono intervenuti anche agenti della Polizia locale e personale inviato dal gestore della rete fognaria Asvt. Il lavoro coordinato «ha permesso di risalire il tratto di fiume inquinano, sino al punto di scarico dei rifiuti liquidi, da li i tecnici hanno passato al setaccio tutte le diramazioni della rete fognaria sotterranea, sino ad arrivare in via Sardegna dove è stata identificata l’attività responsabile dello scarico dei rifiuti liquidi, mediante l’uso di traccianti fluorescenti, precisa una nota di Arpa. «Gli ufficiali di Polizia giudiziaria hanno da subito riscontrato che le vasche del circuito chiuso del ricircolo delle soluzioni chimiche utilizzate per la finitura dei metalli, in particolare di brillantatura, sbavatura e burattatura di metalli ferrosi e non, erano stranamente vuote», spiega ancora l’ente.

Le analisi chimiche consentiranno di avere un quadro più chiaro dei reati commessi e dell’inquinamento provocato. Il Direttore Arpa, Fabio Cambielli, ha voluto ringraziare i colleghi e le istituzioni intervenute per il risultato ottenuto che ha permesso di porre fine all’ennesimo scempio ambientale nella nostra provincia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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