Alla scoperta della Val Listrea tra scalini, ponti streghe e leggende
Un itinerario tra natura e leggende che merita di essere riscoperto. La Val Listrea è indubbiamente uno dei luoghi più affascinanti del territorio di Nave. Ora l’Amministrazione comunale guidata da Matteo Franzoni è pronta a mettervi mano per incrementare la sua attrattività grazie al progetto «Alla scoperta della Val Listrea», che è suddiviso in due fasi e ha un costo complessivo di poco inferiore ai 98.000 euro, di cui 62.800 circa messi sul piatto dal Comune e altri 35.000 frutto di un contributo regionale.
«La prima fase di riqualificazione è praticamente partita», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Folco Donati, e si sta concentrando sul parcheggio situato in località Piezze. Qui è in corso la posa di una nuova pavimentazione realizzata con un lastricato in pietra. È inoltre previsto l’interramento delle linee elettriche e di quelle telefoniche, oltre che la posa di nuovi guard-rail in acciaio e legno. Verranno poi installati dei cartelli che daranno indicazioni sul nuovo percorso naturalistico.
Gli interventi
Per permettere lo svolgimento di questi interventi, a partire da lunedì il parcheggio di Piezze resterà chiuso al transito dei veicoli, ma non a quello dei pedoni, che potranno comunque passare. Seguirà una seconda fase, realizzata anche grazie al contributo dei volontari del Cai di Nave e grazie alla disponibilità dei privati residenti in zona, che prevede la creazione di un nuovo percorso ad anello alla scoperta della Val Listrea. Il percorso si snoderà tra sentieri, scalinate, ponticelli, piccole ferrate e guadi alla scoperta delle cascate di Monteclana, che ad oggi sono quasi del tutto inaccessibili.
Il tracciato sfrutterà il sentiero esistente e accompagnerà i visitatori lungo la via Piana alla volta della cascina Broli e della chiesetta di Sant’Antonio in Seradello, per poi concludersi nuovamente al parcheggio di Piezze. La Val Listrea è nota anche perché nell’immaginario comune è menzionata in diverse antiche leggende, che vogliono tra le coinquiline dei suoi boschi le streghe, come testimoniano anche le «Scodelle delle streghe», la strana conformazione rocciosa e piena di buchi che si trova lungo il cammino. Secondo la leggenda all’interno di queste scodelle, che altro non sono se non il risultato del fenomeno noto come fitocarsismo, le streghe riponevano i doni per Satana.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato