Alice Bernardini e la tesi sul verde come aiuto ai disabili
Quand’era bambina Alice Bernardini ha trascorso a «Il Ponte» pomeriggi interi a dipingere, ricamare e frequentare i laboratori artistici a tu per tu anche con gli ospiti della cooperativa, che si occupa di inclusione sociale per persone con disabilità di vario genere. Solo un orto separava, e separa tutt’oggi, casa sua dalla sede della onlus, che si trova in uno stabile concesso in comodato d’uso dal Comune di Villa Carcina.
La tesi
Ancora non poteva immaginare che una ventina di anni dopo si sarebbe laureata con il massimo dei voti all’Accademia Laba di Brescia discutendo, lo scorso 1 marzo, una tesi magistrale incentrata sulla riqualificazione in chiave sostenibile dell’edificio che ospita la cooperativa «Il Ponte», accanto e dentro alla quale è cresciuta.
«Il Covid-19 ci ha fatto riflettere molto in merito ai rapporti sociali e al vivere a contatto con la natura e, al contempo, ha anche messo in evidenza una realtà spesso poco considerata: la disabilità - spiega la 25enne di Villa Carcina -. La crisi prodotta da questo virus ha colpito duramente le cooperative sociali, che hanno dovuto affrontare grosse difficoltà nel continuare ad essere protagoniste attive e punti di riferimento per i propri ragazzi».
In piena pandemia
La sua iscrizione al diploma di secondo livello in «Interior e Green Design» è coincisa praticamente con l’inizio della pandemia, costringendola a frequentare l’università e a dare la maggior parte degli esami da casa. Anche la redazione della tesi non è stata semplice, complici in primis le restrizioni. Il risultato finale, però, ha raccolto l’entusiasmo sia della commissione d’esame, che l’ha premiata con un 110 e lode, sia dell’Amministrazione comunale di Villa Carcina.
Il riconoscimento
Negli scorsi giorni il sindaco Moris Cadei l’ha invitata in municipio per conoscere, insieme al resto della giunta comunale, il progetto di riqualificazione dello stabile, incentrato sull’impiego di materiali riciclati e sulla riorganizzazione degli spazi per renderli agevoli a chi è disabile. «La tesi, costruita insieme alla professoressa Lorena De Agostini, mia relatrice, si concentra sull’impatto che il contesto può avere sulla qualità della vita di coloro le cui capacità sono temporaneamente o permanentemente compromesse - spiega Alice Bernardini -. Eliminare le barriere architettoniche, facilitare gli accessi, scegliere gli arredi più consoni, posizionare le fonti di illuminazione adeguate e individuare soprattutto i materiali e i colori più idonei a un benessere fisico e mentale della persona rappresentano gli interventi determinanti per stimolare l’integrazione, l’indipendenza e soprattutto l’autonomia».
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