Alberghi, dalla lunga tradizione alla scomparsa

Ventiduemila abitanti e nessun albergo. È una delle tante «anomalie» di Lumezzane che, in tempi meno fastosi ne allineava tre
Foto storica. L’albergo Perotti per molti anni attivo a Pieve
Foto storica. L’albergo Perotti per molti anni attivo a Pieve
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Ventiduemila abitanti e nessun albergo. È una delle tante «anomalie» di Lumezzane che, in tempi meno fastosi (economicamente) ne allineava tre a S. Apollonio: gli «antichi» Albergo Montagnone di Bugatti Pierolete; quello di Evaristo Pasotti «Majandàren» nella stessa frazione; più tardi arriveranno l’Albergo Aurora (già sede della Popolare di Lumezzane-Bipop) e La Piccola Parigi a Premiano.

A Mosniga - altra frazione di S. Apollonio - per un breve periodo aveva funzionato quello che andava sotto la denominazione popolare di «Albergù», di Francesco Ghidini Bosco, poi divenuto «balera», ristorante e, infine, chiuso. A S. Sebastiano il più antico era l’Albergo Sole, in Piazza Roma, come pure l’Albergo Mantovano, in un edificio di quattro piani con appartamenti, sovrastanti, oggi in completo abbandono e disfacimento, Più tardi arriveranno l’Albergo Olimpico e Da Ugo, in Faidana, oggi completamente chiuso. A Pieve l'Albergo Perotti, costruito nei primi anni del Novecento per lunghi decenni frequentato e oggi trasformato in negozi, al piano terra, abitazioni ai piani superiori.

Nella vecchia Pieve esisteva un altro piccolo albergo, sempre Perotti, scomparso nell’ultimo dopoguerra. Negli anni Ottanta, a Gazzolo, sorgeva l’Albergo Letizia, costruito dai fratelli Giori, imprenditori nel settore dei casalinghi. Un quattro stelle molto gradevole ben utilizzato per decenni, salvo l’abbandono di cui è oggetto da almeno una quindicina d’anni. Era stato punto di riferimento costante anche per la vita pubblica di lume, con sale per conferenze, spazi disponibili per manifestazioni, mostre d’arte, ampio ristorante.

Le vicende sfortunate dei proprietari, i tempi mutati hanno portato alla chiusura del bell’ambiente, oggi «visitato» anche da graffitari che hanno lasciato scritte e imbrattatura nelle camere, da vandali che hanno fatto la loro e il tempo che non depone certo per una conservazione. Voci (sommesse) direbbero che le intenzioni di parte dei vecchi proprietari e del nuovo sarebbero di riportare l’albergo all’antico utilizzo. Se ciò si avverasse avrebbe il sapore d’un piccolo «miracolo» ed il Letizia, tornando ad onorare l’impegnativo nome che ha, sarebbe l’unico albergo di Lume. Chi vivrà.

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