Adelio Bozzoli: «Ghirardini non dava mai retta a Mario»

Testimone al processo per l'omicidio del fratello, il padre di Giacomo, unico imputato, racconta di screzi con l'operaio trovato senza vita
PROCESSO BOZZOLI, PARLA ADELIO
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«Mio fratello Mario era una brava persona, un grande lavoratore. Non riesco a rassegnarmi alla sua assenza, ma nemmeno a spiegarmela. È un assillo. Con lui e con i suoi figli non c’era alcun dissidio.  A dirlo sono solo persone invidiose».

A parlare al processo per l’omicidio di Mario Bozzoli e per la distruzione del suo cadavere è Adelio Bozzoli, fratello della vittima e padre di Giacomo l’unico imputato per il giallo di Marcheno. L’imprenditore esclude a più riprese tensioni in famiglia, nonostante siano diverse le persone a parlarne.

«Non riesco a capire perché mia cognata Irene già quella sera abbia subito puntato il dito contro di noi. Se avevano paura di noi perché ci lasciavano a casa i loro ragazzi? I miei figli volevano bene allo zio. Non c’entrano nulla» ha protestato Adelio Bozzoli, prima di tornare a parlare del fratello.

Adelio Bozzoli, fratello di Mario - © www.giornaledibrescia.it
Adelio Bozzoli, fratello di Mario - © www.giornaledibrescia.it

«Mario era un po’ depresso in quel periodo - ha proseguito Adelio - aveva qualche preoccupazione per gli ultimi investimenti fatti. Era una persona buona, ma guai a prenderlo in giro. Se la legava al dito». Con chi in particolare? Chiede l’avvocato generale Marco Martani. «Ghirardini. Non faceva nulla di quello che Mario gli chiedeva» ha spiegato Adelio, riferendosi all'operaio che fu trovato senza vita a Case di Viso, sopra Ponte di Legno, solo pochi giorni dopo quel fatidico 8 ottobre 2015 in cui l'imprenditore di Marcheno svanì nel nulla.

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