Addio alla Pinola: istituzione ai fornelli nella Valle del Mella
Se n’è andata mercoledì e con lei è venuta a mancare un’«istituzione» della Valle del Mella: è morta infatti, all’età di 88 anni, Lina Minetti. Pochi, però, la conoscevano col suo nome: lei era, e resterà per tutti, la «Pinola».
Nata a Leno nel 1927, seconda di 10 figli, si era trasferita a Gardone dopo la guerra e qui, suo padre Alpinolo -nome che resterà marchio di famiglia- aveva avviato una macelleria ed osteria. Un’osteria storica che è stata prototipo per l’attuale attività, quella «Antica Trattoria Bresciana» che tutti, turisti di passaggio e valtrumplini doc, hanno imparato a conoscere ed amare.
Dietro la trattoria c’è una storia di coraggio e sacrificio, c’è la storia di una donna forte. Dopo il matrimonio, la Pinola, resta molto presto vedova e rimane sola con i figli Umberto, Massimo e Francesca. Rimboccandosi le maniche, Lina prende il posto del marito alla Beretta, stabilimento dove lavorerà per 10 anni. Poi arriva, istintiva e improvvisa, in puro stile «Pinola», la decisione «folle» di firmare 50 cambiali e comprare quello che era stato, a sua volta, uno stabilimento armiero: l’ex Fabbrica Bresciana d’Armi diviene l’«Antica Trattoria Bresciana» e Lina, da operaia del settore armiero, diviene titolare di se stessa.
Era il 1973 e da quel momento, le cucine della «Bresciana» non hanno mai smesso di sfornare tutte le prelibatezze della gastronomia locale: casoncelli, trippa, spiedo, sempre serviti in un’atmosfera gioiosa, mentre ai fornelli si avvicendavano le future generazioni, con figli e nipoti. Se ne va un personaggio amatissimo, simpatico, irriverente (storica la replica al cliente che chiedeva del pesce: «Édet el mar, che?»). Oggi alle 15 i funerali nella parrocchiale di Inzino.
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