Addio a Carlo Sabatti, storico e cultore della terra triumplina

Tra i fondamenti della sua ricerca il «fiuto» per la vita umana e il senso della comunità
Il professor Carlo Sabatti - © www.giornaledibrescia.it
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La notizia è di quelle che lasciano attoniti e si diffonde in una tarda serata d’inverno, con un tam tam di emozioni, ricordi e cordoglio tra chi lo conosceva bene: la scomparsa del gardonese Carlo Sabatti, lo storico per eccellenza della Valtrompia. Classe 1947, Sabatti aveva un legame tenace con la sua terra: docente apprezzato nella scuole medie triumpline, «sempre gentile e con la battuta pronta», come ricorda il collega Domenico Larovere, era stato anche presidente della Comunità montana di Valle Trompia.

Negli anni però era diventato il cantore di quella valle che, come l’intera nazione, sotto la spinta del miracolo economico, era passata da Paese delle lucciole a quello delle ciminiere. La sua era una vocazione che portava avanti sia a scuola, con gli alunni a cui insegnava la storia locale, sia con le ricerche, ricchissime di documenti, perché «ogni documento che facciamo conoscere o che salviamo - disse in una conversazione di alcuni anni fa con monsignor Antonio Fappani - è un pezzetto di storia che non scomparirà». Proprio con monsignor Fappani fu tra i promotori della Fondazione Civiltà Bresciana.

L’elenco delle opere del professor Sabatti è fitto, una su tutti la monumentale Storia della Valtrompia curata con lo stesso monsignor Fappani e Francesca Bossini, ma poggiava su due pilastri ben definiti: una passione divorante per la storia e l’arte, in particolare della sua Valle, con incursioni anche in altri territori, come documenta un suo studio su Bione. C’era però un altro elemento nella concezione storiografica di Carlo Sabatti che, per certi versi, faceva da collante agli altri due: il «sòc», il ceppo, il senso di una comunità che, proprio grazie alle sue ricerche, voleva tener vivo.

La lezione maggiore che il professor Sabatti lascia è proprio questa, il dovere per lo storico di diventare un cacciatore di documenti che ha fiuto per la vita umana, ovunque si annidi, dietro una tela celebre come ad una dilavata scrittura notarile. Il professor Sabatti lascia la moglie Franca Franzini, la figlia Paola, le sorelle Ornella, Maria Luisa e Flavia. La salma riposa alla casa funeraria L’Altra Riva in via Roma 42 a Gardone Valtrompia. I funerali si terranno domani, martedì 14 dicembre, alle 15 nella parrocchiale di Magno di Gardone Valtrompia, proseguendo poi per il tempio crematorio di Brescia.

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