Accoltellata dai fratelli: la visita dei genitori e la convalida
È uscita dal blocco operatorio dopo due interventi. I medici le hanno suturato le ferite al collo, alle braccia, ai fianchi, alle gambe e alle mani. E l’hanno dichiarata definitivamente fuori pericolo. Lei, così, ha potuto mettere a dormire il giorno più lungo (e più brutto) della sua giovane esistenza con una certezza: poteva andarle decisamente peggio.
La 22enne che la notte tra venerdì e sabato ha rischiato di morire nel suo letto per mano dei suoi fratelli minori, ieri ha potuto ricevere visita. Ha incontrato mamma e papà. Ambienti vicini alla famiglia riferiscono momenti di commozione e dolore. Soprattutto di incredulità. Ventiquattro ore dopo i fatti è questo il sentimento più diffuso tanto a Polaveno, quanto nella stessa casa nella quale si è materializzato l’incubo. Stentano tutti - a partire proprio dalla mamma e dal papà - a credere che il copione interpretato dai loro ragazzi sia il frutto della realtà e non piuttosto di una fantasia deviata.
Oggi l'interrogatorio di convalida
I due ragazzi, maggiorenni entro il 2022, dovrebbero essere davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale dei minorenni già oggi. Ad attenderli l’interrogatorio di convalida. Dopo aver ammesso le loro responsabilità davanti al pm Maria Cristina Bonomo nella mattinata di sabato, dovranno spiegare perché si sono armati di ascia e coltello e perché hanno cercato di eliminare la sorella dal loro albero genealogico. Uno lo farà dopo aver passato due notti in ospedale, dov’è stato operato alla mano, rimasta seriamente ferita nel corso dell’aggressione dell’altra notte. L’altro sarà sentito a Firenze, nel carcere minorile «Meucci», nel quale è in custodia cautelare dalla tarda serata di sabato.
La dinamica da chiarire
Oltre al movente - sicuramente futile, ma non ancora compiutamente cristallizzato - le indagini devono chiarire tutta la dinamica. A partire dalle circostanze per le quali, nel buio della stanza della sorella, uno dei due fratelli si è ferito tanto seriamente da finire a sua volta in sala operatoria. Non è chiaro se l’abbia fatto da sé, affondando un colpo; se si sia fatto male per la reazione della vittima o per essere finito sulla traiettoria del coltello impugnato dal fratello. Con il passare delle ore emergono altri dettagli. Dopo aver allertato i soccorsi e prima di darsi alla fuga, i due ragazzi hanno frugato nelle tasche del padre e se ne sono andati con duecento euro. Che si volessero garantire la latitanza o meno, solo loro lo sanno. Quel che è certo è che non hanno avuto modo e tempo di spenderli.
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