A Nave un piano decennale per salvare e rilanciare i castagneti
Il castagno da frutto, e in particolare le selve castanili a marrone, costituiscono un patrimonio che rende la Valle del Garza e la Valtrompia una delle zone più produttive dell’intera Lombardia.
In passato castagne e marroni sono stati il sostentamento dell’ampia maggioranza della popolazione: sia perché finivano sulle tavole dei meno abbienti come alimento economico e accessibile ai più e sia perché molti erano impegnati nella raccolta dei marroni e nella loro successiva lavorazione in altri prodotti, guadagnandosi di fatto da vivere grazie a loro.
E oggi?
Venendo meno negli ultimi decenni l’importanza di questo frutto da un punto di vista alimentare, molte selve castanili sono state abbandonate a loro stesse. Più di recente, però, specie nella Valle del Garza, sono state attivate diverse iniziative che si propongono il recupero di questi spazi.
È con questa premessa che il Comune di Nave, in sinergia con il Cai e la squadra antincendio locale e il supporto della Comunità montana, ha deciso di imbastire un progetto ambizioso e a lungo termine per il recupero e la gestione della selva castanile di Cascina Broli. La struttura si trova nelle vicinanze della chiesetta di Sant’Antonio, in un terreno che si estende per 45mila metri quadrati, suddiviso in sezioni di castagneto, prato e bosco ceduo sul quale trovano casa esemplari di carpino, castagni, frassini, querce e noci. L’area verde circonda Cascina Broli, edificio comunale concesso nel 2015 in comodato d’uso alla sottosezione Cai di Nave, che tramite i suoi volontari negli anni ha eseguito sulla struttura vari interventi di ripristino tra cui il rifacimento del tetto e il recupero del primo piano.
I protagonisti
«Il progetto che stiamo sviluppando ha una durata compresa tra gli 8 e i 10 anni - spiega il consigliere comunale Gustavo Tomasi -. Stiamo quindi cercando di coinvolgere anche i giovani, in modo che possano portarlo avanti in futuro».
Gli innesti nell’appezzamento che circonda Cascina Broli sono stati fatti dall’agronomo Ocildo Stival con il supporto di Michele Mezzana, tra gli organizzatori della Sagra del marrone della Valle del Garza. «La squadra Antincendio di Nave ci ha aiutati molto nel duro lavoro - afferma Tomasi -. In accordo con il preside dell’istituto Pastori abbiamo già presentato alla scuola il progetto: valuteranno come aderire. Vorrei presentarlo alla prossima Sagra del marrone».
Gli inserti innestati fino a ora, sette in tutto, sono andati a buon fine. I marroni da piantare sono in tutto 18, «ma, se avremo le capacità potranno essere di più - spiega il consigliere -. I vecchi marroni da recuperare, invece, sono cinque».
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