A Gardone gli studenti del Beretta diventano storici in erba
Studiano per diventare tecnici meccatronici, ma la versatilità e l’input arrivato dalla loro professoressa di Letteratura li ha velocemente trasformati in abili storici in erba con una propensione alla filologia.
È un lavoro notevole quello svolto dagli studenti della 5ª A del triennio meccatronico dell’Itis Beretta, autori, insieme alla prof. Silvia Luscia, di una approfondita ricerca sull’impatto che la Grande Guerra ebbe sulla Valtrompia, sui valligiani e sull’istituto scolastico Zanardelli dal 1915 al 1918.
Il lavoro è stato condensato in un numero speciale di 65 pagine dedicato al centenario della tumulazione del Milite Ignoto e nel cortometraggio «Lettere dalla trincea» (visibile sul canale YouTube RPZ - films) ambientato in Maniva e realizzato a costo zero, anche con l’ausilio di un drone, dagli alunni in collaborazione con le loro famiglie. Oltre a creare delle tabelle coi nomi dei caduti in guerra, i ragazzi hanno collezionato e analizzato le lettere spedite alle famiglie dai giovani soldati per poi raccontare la genesi della scuola professionale gardonese, cioè l’istituto Zanardelli.
«Abbiamo dapprima svolto una ricerca negli archivi - racconta la professoressa Luscia -: loro hanno consultato e fatto una cernita dei documenti, selezionandoli tra 8 faldoni e fotografandoli per averli a disposizione per il lavoro in classe». Alcuni dati non erano però rintracciabili attraverso il materiale d’archivio, quindi studentesse e studenti si sono recati di loro spontanea iniziativa nei cimiteri per rintracciare nomi e date che mancavano all’appello. Hanno persino chiesto al parroco di Gardone di poter visionare gli archivi della parrocchia.
«Si sono insomma sentiti parte della storia, hanno voluto capire - spiega Luscia - come tanti ragazzi poco più grandi di loro si siano visti costretti ad andare al fronte. Isaia, il soldato presente nel video ambientato nel febbraio del ’15, quando l’Italia non era ancora in guerra, si porta dietro la sofferenza di tutti quegli uomini che, in ogni epoca e luogo, devono fare i conti con le enormi sofferenze causate dai conflitti e dai combattimenti».
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