A cinque anni dalle nozze festeggiano a Conche con mulo e scarponi
Peo e Meris, all’anagrafe Giuseppe Villani e Meris Ramoni, sono tornati in Conche per rinnovare le loro promesse matrimoniali e festeggiare le nozze di legno, che arrivano dopo cinque anni di unione.
Domenica scorsa, insieme a molti degli stessi invitati che all’epoca li accompagnarono fino all’eremo dove il parroco di Nave don Ruggero Zani celebrò le loro nozze. Nel luglio del 2017 i due cinquantenni residenti a Caino decisero di sposarsi al santuario della Madonna della misericordia, in Conche, dopo aver già celebrato il matrimonio alcuni giorni prima alla Pieve della Mitria.
Il loro è stato il primo sposalizio che ha avuto una funzione dedicata nel santuario a cavallo tra Nave e Lumezzane. Amici da una vita, sei anni prima di sposarsi i due si sono incontrati di nuovo dopo un lungo periodo durante il quale si erano persi di vista. Meris nel frattempo aveva viaggiato tanto, Peo lavorava, come del resto fa ancora oggi, come fotografo. L’amore è scoppiato allora, poco prima dei cinquant’anni. Oggi come ieri la loro unione ha rispecchiato il carattere e il modo di vivere di marito e moglie: semplice, solare e vitale, con un dress code rigorosamente giallo per tutti gli invitati eccetto che per la sposa, vestita con lo stesso abito bianco di cotone indossato nel 2017.
E, ovviamente, scarponcini ai piedi dato che la comitiva è salita in Conche a piedi scortata da Lulù, una mula di proprietà di un ragazzo di Caino. «Speravamo di riuscire a portare anche la Pierina e Filippo, i nostri asinelli - raccontano Meris e Peo -, ma la carenza di acqua e il grande caldo alla fine ci hanno fatto desistere, perché ci preoccupiamo in primis del loro bene».
I volontari di Conche hanno preparato loro il pranzo cinque anni fa. La coppia vive in una zona piuttosto isolata e immersa nella natura a Caino, la «Casina Frattina», circondata da cani, asini, pecore, galline, anatre e api. Un universo magico e quasi parallelo.
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