Valsabbia

Zampe di capriolo nella buca delle lettere, bracconiere nei guai

Il gesto di sfida nei confronti dell'ente che gestisce il prelievo della selvaggina costerà caro a un 60enne delle Pertiche
Il video che inchioda il bracconiere
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Lasciava macabri trofei davanti alla sede del Comprensorio alpino di caccia C7, a Nozza, senza curarsi che le telecamere lo stavano immortalando. Così gli agenti del Servizio ittico venatorio della Polizia provinciale sono poi andati a casa sua, hanno rinvenuto più involucri per circa 10 chilogrammi di carne di capriolo frutto di recente e truffaldina battuta di caccia e gli hanno sequestrato l’arma: un fucile Remington calibro 7 a canna rigata. Poi è partita la denuncia, per la caccia in periodo vietato.

Il bracconiere è un abitante delle Pertiche di circa sessant’anni e l’ultima bravata l’ha fatta giovedì scorso: al mattino aveva lasciato nella cassetta delle lettere del C7 due zampe ed un orecchio di capriolo, nel primo pomeriggio era già ufficialmente nei guai: i responsabili del Comprensorio hanno infatti interessato gli agenti che dopo aver indagato ed acquisito le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso presenti in loco e nel resto del paese l’hanno individuato.

Questa volta quello che è sembrato un aperto gesto di sfida al C7, ente che si occupa appunto di gestire sul territorio il prelievo della selvaggina e soprattutto degli ungulati, gli costerà caro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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