Vobarno: Dritan ucciso da un fendente. Il cognato in caserma
Un solo fendente al petto. Con la lama che affonda nella carne vicino al cuore. E per Dritan Mali è sopraggiunta la morte.
È accaduto attorno all’ora di pranzo in un appartamento a Carpeneda di Vobarno dove il 37enne albanese, operaio alla Fondital, da anni in Italia e descritto come gran lavoratore, viveva con la moglie e il figlioletto di otto anni.
In quella quotidianità familiare ha fatto però irruzione il cognato di Dritan, Laert Kumalaku, arrivato in Italia da poco. E sarebbe stato proprio il fratello della moglie a sferrare quella coltellata al termine di una furiosa lite. I carabinieri coordinati dal pm Erica Battaglia stanno ricostruendo la vicenda. Secondo una versione dei fatti Laert sarebbe intervenuto per difendere la sorella Jerina. Il marito pare stesse per colpirla.
All’appartamento di Carpeneda di Vobarno sono intervenuti i carabinieri del comune valsabbino, quelli di Salò e pure gli uomini della Sezione investigazioni scientifiche che hanno effettuato i rilievi del caso.
Laert Kumalaku, è stato sentito a lungo dai militari, in caserma a Vobarno. Non si escludono provvedimenti nei suoi confronti nel corso della notte.
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