Vietato costruire vicino ai fiumi
Vicino ai corsi d’acqua non si potranno più costruire case, perché si dovrà anche calcolare l’acqua piovana che potrebbe ingrossare fiumi e torrenti. È la novità principale che è stata introdotta con l’approvazione della legge su difesa del suolo e rischio idrogeologico di regione Lombardia, passata dal consiglio con 40 sì e 21 no (di PD e Patto civico). Norma che prevede anche lo stanziamento di 15 milioni di euro per la manutenzione del reticolo idrico tra 2016 e 2018. Altra novità, l’introduzione dell’invarianza idraulica: vuol dire che il nuovo cemento non dovrà ostacolare il deflusso delle acque verso i corsi d’acqua.
Per l’assessore al territorio, Viviana Beccalossi, la nuova legge sarebbe innovativa e capace di tutelare cittadini ed attività economiche, nonché di “mettere in sicurezza il territorio, o quantomeno di intervenire sull’attenuazione del livello di rischio”.
Nelle prossime settimane, con i regolamenti ed i decreti attuativi, si capirà l’impatto che la nuova norma avrà anche nel Bresciano. Dove – anche stano all’ultimo rapporto ISPRA - non mancano le aree a rischio, più o meno alto: sono quasi 500 i chilometri quadrati da tenere sorvegliati per il pericolo di frane, più del 10% della provincia in cui vivono quasi 90 mila bresciani. Gianico, Darfo e Pian Camuno i comuni più esposti. La minaccia di alluvioni ed esondazioni, invece, riguarda 300 mila bresciani (soprattutto sul Garda) e 30 mila imprese.
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