Un progetto per Livemmo, scommessa che chiama a raccolta l’intera comunità
Più di 18 milioni di euro per «rigenerare» Livemmo, perché diventi leva di sviluppo delle Pertiche ed esempio di concreto riscatto dei piccoli centri montani. Così il borgo lombardo premiato dal Pnrr muove i primi passi della rivoluzione che ha come obiettivi - misurabili - l’aumento della popolazione residente e la creazione di posti di lavoro. I soldi ci sono. Servono le idee che trasformino le opere in opportunità concrete.
Il percorso
«Stiamo ancora definendo le parti operative e burocratiche tra Ministero, Regione e Comune - ha spiegato l’altra sera il sindaco Giovanmaria Flocchini ai cittadini radunati in Piazza Marconi, dopo la visita mattutina dell’assessore regionale Stefano Galli e del sociologo Aldo Bonomi - ma la strada ormai è imboccata. E ci sono due date da ricordare: inizio lavori a settembre 2023, fine nell’estate 2026».
Per arrivarci preparati non bastano progettazioni esecutive e gare d’appalto. Serve anche una rinnovata consapevolezza nella popolazione. Ecco allora l’assemblea pubblica, la prima di una lunga serie: «Serve che ogni frazione, Livemmo ma anche Lavino, Noffo, Navono, Odeno e Belprato, esprima qualche suo rappresentante per comporre un gruppo di lavoro». Obiettivo: progettazione partecipata che faccia da ponte tra lavori strutturali affidati ai tecnici (ciclopedonali ma anche recupero del forno fusorio e degli edifici dismessi) e un diverso modo di interpretare il rapporto tra territorio e abitanti. Una «rigenerazione» urbanistica ma anche culturale.
Lo hanno sottolineato durante la serata la direttrice del Giornale di Brescia Nunzia Vallini che ha presentato e coordinato l’incontro, e Nicola Gallinaro, direttore del Gal che ha presentato il progetto (firmato da Francesca La Torre, Giulia Lazzarini e Elena Viani, per le quali ieri è stata proposta la cittadinanza onoraria) premiato dal bando nazionale e ora in attesa di passare dalla carta alla realtà.
Attesa
«Tanti vi guardano con un po’ di invidia ma anche con grande attesa» ha spiegato Gallinaro, chiamato a illustrare qualche esprienza concreta di «albergo diffuso».
Una sfida che coinvolge tutti: dalle associazioni ai villeggianti (con Adelaide Baldo si è fatta portavoce di una volontà di partecipazione costruttiva) ai Comuni vicini. Con il proposito di aprire una sorta di registro per raccogliere idee e suggestioni. In piazza l’altra sera anche gli amministratori di Pertica Bassa e Mura. «Allargheremo il coinvolgimento al comprensorio» ha precisato il sindaco Flocchini, che è anche presidente della Comunità montana di Valle Sabbia.
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