Valsabbia

Un filo rosso lega Vestone e Bruxelles

Uno degli arrestati nell'ambito delle indagini sugli attentati aveva vissuto in Valsabbia dove era stato anche ai domiciliari
UN LEGAME INQUIETANTE
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Messaggi sul telefono con riferimenti ad uno degli attentatori di Bruxelles. Un curriculum criminale in cui spiccano precedenti per stupefacenti, reati contro la persona e il patrimonio. Mohammed Lahlaoui, marocchino 28enne, vissuto dal 2007 al 2014 a Vestone, è stato fermato mercoledì sera a Giessen, in Germania durante un normale controllo.

Scoperto però che il giovane era stato espulso dallo spazio Schengen, la polizia locale ha effettuato un controllo sul suo cellulare trovando inquietanti sms dove veniva citato uno dei due fratelli Bakraoui e, risalente alle 9,08 di martedì, un messaggio con la parola «fine», appena tre minuti prima che proprio Bakraoui si facesse esplodere nella metro.

Ulteriori dettagli sui suoi rapporti con Salah nell'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi e scaricabile anche da qui 

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