Uccisa dal marito, tutta Agnosine per l'addio a Giusi
Una moltitudine di persone si è ritrovata oggi ad Agnosine, in lutto cittadino insieme a Sabbio Chiese, per i funerali di Giuseppina Di Luca, la 46enne uccisa a coltellate lunedì scorso dal marito, mentre usciva di casa per andare al lavoro.
C'è tutto il paese, dove l'omicidio è stato compiuto e dove la donna si era trasferita solo un mese fa con la figlia minore dopo la separazione da Paolo Vecchia. Il 52enne è in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato e, durante l'interrogatorio a Brescia, ha ammesso le proprie responsabilità.
La cerimonia è stata officiata da don Leo Farina, vicario del vescovo per la Valsabbina. Il prelato ha ricordato Giuseppina Di Luca come una donna semplice, legata in modo attivo alla vita della parrocchia, catechista, animatrice delle messe domenicali. Della quarantaseienne resta intatto, nel ricordo, il sorriso, la generosità. Doti alle quali le figlie guarderanno per continuare la loro vita, senza la madre.
Durante l'omelia don Leo ha speso parole anche per l'omicida e per la comunità intera, attonita per un gesto tanto violento ed estremo. «Paolo uno di noi come può aver fatto questo. Non lo capiamo e forse mai riusciremo a capirlo. Vorrei che ci fermassimo. Non giudichiamo. Di fronte a Paolo facciamoci tutti un esame di coscienza. Qualcuno in questi giorni l’ha fatto perché Paolo aveva manifestato questo intento. Ma poi facciamo silenzio. Abbracciamoci forti in questo momento per stringerci con chi sta vivendo in modo diretto questo dolore. Stringiamoci forti perché solo così può aver un senso questo lutto cittadino. Un momento per pensare, per riflettere. Per capire che dobbiamo tornare a tessere relazioni umane sempre più forti».
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