Truffa della poltrona: segnalati altri casi a Federconsumatori
Il sasso è stato tirato nello stagno dai carabinieri di Nuvolento dopo la denuncia di una 74enne che abita in paese. E ora le onde si stanno allargando e, giorno dopo giorno, muovono le acque e portano in superficie altri raggiri, alcuni esatte fotocopie, messi a segno ai danni di anziani nei giorni scorsi.
L’allarme arriva anche da Federconsumatori che negli ultimi giorni ha «raccolto una decina di segnalazioni dalla provincia di Brescia per situazioni molto simili e su cui sono in corso accertamenti.
Il tratto comune è quello delle vittime, anziani spinti a firmare contratti per alcune migliaia di euro per prodotti a volte inutili e a volte mai consegnati». Per tutti il consiglio è quello prima di tutto di rivolgersi ad un ufficio di polizia, che sia la Polizia di Stato, i carabinieri o la Locale del Comune di residenza, per avviare le indagini per individuare i responsabili e poi, chi lo ritenesse, può contattare un avvocato o un associazione di consumatori per provare a percorrere anche le vie della giustizia civile. Il primo caso. A far partire l’indagine era stata la denuncia di una 74enne di Nuvolento che dopo aver acquistato una poltrona alzapersona aveva riscontrato un malfunzionamento e contattato l’assistenza. Le due persone che sono arrivate a casa sua hanno portato via la poltrona con il presunto difetto e convinto l’anziana a firmare assegni per 9mila euro. Non era un intervento in garanzia, ma un secondo contratto.
La prima poltrona è sparita, la seconda mai arrivata. Risultato la donna ha emesso assegni per 9mila euro e si è accollata un finanziamento per la stessa cifra senza avere niente di quanto le spettava sulla carta. Le indagini. I carabinieri hanno individuato e denunciato il titolare della ditta veronese che ha effettuato la finta assistenza e il suo dipendente che aveva fisicamente ritirato la poltrona. Federconsumatori contatterà ora i carabinieri per evidenziare punti di contatto tra i diversi casi segnalati.
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