Troppi disagi e allagamenti: due i progetti per il rio Legnago
Un articolato progetto per risolvere le criticità legate al percorso del rio Legnago nel centro abitato del paese. Il torrente scorre per un tratto a cielo aperto per poi essere convogliato all’interno del collettore fognario.
I problemi
L’attuale situazione è problematica, sia per l’immissione nelle fognature di acque parassite (non conformi, né per qualità né per quantità al sistema fognario), con la messa in crisi del depuratore, sia per le portate in tempo di pioggia non compatibili con le sezioni di canalizzazione di via Cava e via Dossolo, e che, di conseguenza, spesso si allagano su tutto il tratto di fognatura fino allo scaricatore di piena di via Fossa, dove le acque vengono fatte defluire nel fiume Chiese.
Fenomeni di allagamento che, peraltro, interessano anche una zona a monte, quella corrispondente alla confluenza con il ramo di Soprazocco del torrente.
La soluzione
Sono due le proposte contenute nello studio sul rischio idraulico commissionato dal Comune, anche in funzione della futura revisione del Pgt. La prima riprende lo studio già elaborato negli anni scorsi dall’ingegner Gian Pietro Avanzi, studio che prevedeva la deviazione totale dei flussi del rio Legnago, passando da via Salvi e via Polentine per raggiungere, scavalcando via Orsolina Avanzi e via Gosa, il punto di scarico nel Chiese. La seconda proposta contempla invece la posa, nell’area non urbanizzata al confine con il territorio di Villanuova sul Clisi, di una vasca di laminazione, destinata a modulare gli apporti di piena. Ingente, in questo caso, l’impegno economico complessivo, stimato in due milioni e 700mila euro.
Una quota di finanziamento è già arrivata, sotto forma di un contributo dello Stato pari a 580mila euro, che ha consentito di appaltare la prima tranche dell’opera, con conclusione dei lavori entro la metà dell’anno. Per il resto, gli amministratori gavardesi si dichiarano fiduciosi. «Parte dei fondi - spiegano - giungeranno da privati, nell’ambito di un intervento di lottizzazione tra via XI Settembre e via Ridelli; parte con il coinvolgimento di Aato e A2A, realtà con cui è stato avviato da tempo un proficuo dialogo; parte, infine, attraverso il reperimento di risorse regionali e statali, anche legate al Pnrr».
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