Traffico di rifiuti: Montini in silenzio davanti al Gip
L'imprenditore è accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi e inquinamento
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Si è avvalso della facoltà di non rispendere nel corso dell'interrogatorio in carcere Roberto Montini, imprenditore bresciano, dipendente, ma solo sulla carta, della Nicho srl ora sotto sequestro, arrestato venerdì con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti pericolosi e inquinamento nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia che ha portato agli arresti domiciliari altre cinque persone, tra cui il figlio di Montini, Nicholas, oltre a Rudi Tonni, Floriano Borra, Angelo Carugati e Maurizio Visinoni.
Secondo l'accusa Montini, assistito dall'avvocato Andrea Puccio, era ai vertici dell'organizzazione che acquistava, vendeva e sotterrava scorie d'acciaieria cariche di Pcb e idrocarburi , con valori anche tre volte superiori rispetto al consentito stando alle analisi effettuate dai consulenti della Procura. Montini resta in carcere.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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