Sindaci sulle barricate: «Il depuratore del Garda? Non qui»
Un «comitato dei sindaci» dei Comuni dell’asta del Chiese. Si è costituito di fatto ieri, a seguito dell’incontro promosso dal primo cittadino di Gavardo, Davide Comaglio, per fare il punto della situazione sulla vicenda dell’annunciato depuratore del Garda. «Siamo uniti e compatti - ha assicurato al termine della consultazione Comaglio, parlando a nome dei convenuti -. Uniti e compatti nel denunciare l’assoluta mancanza di trasparenza di chi vorrebbe insediare un impianto di queste dimensioni sul nostro territorio senza consultarci e senza permetterci di visionare il progetto relativo».
Da qui la decisione di avanzare all’Autorità d’ambito una richiesta di convocazione finalizzata, appunto, a ottenere dettagliate ed esaustive informazioni sull’opera. «Non solo - ha aggiunto il primo cittadino di Gavardo - Pretendiamo che l’incontro si svolga in tempi brevi, anzi brevissimi, e comunque non oltre la prima decade di luglio». La richiesta avrà in calce le firme di tutti i sindaci che hanno risposto ieri alla consultazione avviata da Comaglio. Si è trattato di una partecipazione corale, che ha coinvolto anche i Comuni del Mantovano.
C’erano i rappresentanti istituzionali di Bedizzole, Calvagese, Calvisano, Carpenedolo, Montichiari, Prevalle, Roè Volciano, Villanuova, Muscoline, Remedello, Visano, Acquanegra, Asola e Casalmoro. Ampia la delegazione gavardese, allargata anche alla minoranza consiliare. «Qualcuno ci dovrà spiegare le ragioni di una scelta che francamente ci è sembrata da subito assurda e incomprensibile - ha sottolineato Davide Comaglio -. E perché altre scelte, all’apparenza meno illogiche, siano state ignorate. Chiederemo a gran voce un ripensamento, disponibili anche a suggerire noi soluzioni alternative».
Intanto, il 4 luglio è stata convocata una seduta del Consiglio comunale gavardese che sarà interamente dedicata al tema del depuratore e che metterà in votazione un ordine del giorno di ferma contrarietà al progetto, che prevede due impianti, il primo, subito, a Gavardo, l’altro, in un secondo momento, a Montichiari. Una presa di posizione già assunta da molti altri Consigli, ma che Gavardo, benché Comune più direttamente interessato alla questione, non aveva finora potuto condividere perché commissariato.
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