Siccità, il lago d'Idro riprende quota ma lentamente
Avevano detto che sarebbe risalito almeno fino al livello minimo consentito di 367,20 metri sul livello del mare entro il 20 luglio. Così non è stato. A quasi una settimana dalla quota minima di 366,77, raggiunta mercoledì 17 luglio, ieri il livello del lago d'Idro ha raggiunto quota 366,99
Il lago ha così riguadagnato solo 22 centimetri, circa la metà dei 43 erogati in regime di deroga. Questo nonostante in questi giorni nulla sia uscito dalla galleria dell’Enel, mentre dalla galleria «degli agricoltori» siano passati non più di 5 metri cubi al secondo. D’altronde gli affluenti principali del lago d’Idro sono il fiume Chiese e il torrente Caffaro, quest’ultimo con una portata maggiore rispetto al fiume.
Il Chiese infatti trova un primo sbarramento alla diga di Malga Bissina, in Trentino, un invaso che è ai minimi storici dopo aver rilasciato 5 milioni di metri cubi di acqua per l’agricoltura della Bassa, tanto che sono riaffiorate le fondamenta della vecchia malga che diede il nome all’invaso e che ora è ben visibile agli escursionisti che in questi giorni frequentano la Val di Fumo. Al momento, quindi, il lago ha riguadagnato un po' di quota che permette di gestire al meglio la stagione turistica, in particolare la navigazione del battello Idra, che rischiava di non poter attraccare ai pontili se il livello fosse sceso di più.
A soffrire di più è sempre il Chiese nel tratto a valle. Manca ancora qualche centimetro perché il lago possa uscire dalle paratoie e possa essere ripristinato il minimo deflusso vitale per il Chiese, che nel frattempo per alcune centinaia di metri è rimasto completamente a secco.
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