Siccità, livello lago d'Idro: verso il prelievo di un metro
Manca solo l’ufficialità della firma, ma ormai è cosa fatta. Domani il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, dovrebbe dare il via libera alla nuova quota minima del lago d’Idro, ovvero quel metro in meno che consentirà agli agricoltori di tirare un sospiro di sollievo almeno fino ai primi giorni di luglio. La decisione del ministro è data pressoché per scontata dopo il parere favorevole dell’Autorità distrettuale del fiume Po. Autorità che a sua volta si è espressa su richiesta della Prefettura di Brescia.
Il 23 maggio si era infatti tenuto un incontro a Palazzo Broletto con i rappresentanti delle associazioni del settore agricolo, incontro appunto finalizzato a valutare quali azioni mettere in campo per contrastare gli effetti della siccità che non mostra segni di cedimento. Da quel tavolo di confronto era emerso chiaramente che solo una poteva essere la soluzione, per quanto certo temporanea, ovvero fissare (in via straordinaria e solo per i mesi di giugno, luglio e agosto) la quota minima di regolazione del lago d’Idro a 366 metri; questo assicurerebbe l’irrigazione fino al 10 luglio, salvaguardando così almeno il mais, che non è ancora giunto a maturazione. Dall’Autorità distrettuale del fiume Po è, come detto, arrivato il parere favorevole, il ministro Cingolani dovrebbe rendere la decisione operativa già domani.
«Questo è solo un primo passo, anzi, si tratta di una condizione indispensabile e imprescindibile per iniziare a ragionare sul futuro - dichiara il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli -. La priorità oggi è riuscire a irrigare per portare avanti le colture e il raccolto. Con l’acqua del lago d’Idro si fa un passo in avanti, ma è solo un tampone, una soluzione temporanea che ci permette di avere un minimo di respiro, in una stagione che è ancora lunghissima. Perché se da un lato l’emergenza va affrontata, dall’altro è altrettanto importante iniziare a ragionare sul dopo, sulle misure strutturali per affrontare i cambiamenti climatici e sulle necessarie, ormai obbligatorie, misure per aggiornare e migliorare i sistemi di irrigazione nei campi e di raccolta dell’acqua».
Non sarà invece certo felice Aldo Armani, sindaco di Idro, che commentando la proposta, nei giorni scorsi, ha detto polemico: «Perché no, gliene diamo due di metri». «Dopo 50 anni che continuiamo a dire che sono da sostituire i sistemi irrigui ottocenteschi che utilizzano l’acqua estiva del lago dieci volte in più del necessario - ha proseguito -, la soluzione dev’essere ancora una volta abbassare per dei metri il suo livello? Ci stanno prendendo in giro. E si badi bene che questo è solo l’inizio e i climatologi ce lo ripetono da tanto tempo: di acqua ce ne sarà sempre di meno, per tutti. Con un metro di lago dove pensano di arrivare? Siamo di fronte alla totale cecità della politica».
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