Valsabbia

Serle: bilancio a ostacoli per la crisi delle cave

La soluzione: taglio delle spese interne e aumento Imu sulla seconda casa, ma per i cittadini i costi per scuola e sociale restano bassi
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«Un percorso a ostacoli». Così il sindaco di Serle, Paolo Bonvicini, definisce il bilancio comunale, approvato di recente.

«La situazione - spiega - è condizionata dalla crisi del comparto estrattivo. I proventi delle concessioni delle cave di marmo rappresentano da sempre una risorsa fondamentale per le casse municipali. Nel 2014, tuttavia, le cose non sono andate bene. La chiusura di quattro unità ha inferto un grave colpo, le cui conseguenze sono state acuite dalla difficoltà di riscuotere alcuni crediti vantati dal Comune».

Di conseguenza, la previsione di entrate per questo capitolo si è attestata attorno un milione e 100mila euro, contro gli 1,3 milioni del 2014. A ciò va aggiunto l’ulteriore calo dei trasferimenti statali, che non ha risparmiato Serle.

Come intendiamo rispondere - si chiede Bonvicini -? Per cominciare, tagliando le spese interne, relative al personale e alla gestione della macchina municipale. Anche i compensi della Giunta sono stati ridimensionati. Ci siamo poi visti costretti ad aumentare l’Imu sulla seconda casa e a introdurre l’addizionale Irpef, da un minimo dello 0,45% per i redditi annui compresi tra i 7500 e i 15mila euro a un massimo dello 0,80% per chi supera i 75mila. Possiamo però aggiungere che, tasse a parte, i costi a carico del cittadino per i servizi sociali e scolastici sono rimasti bassissimi. Inoltre siamo riusciti a non ridurre i finanziamenti complessivi per questi settori che giudichiamo assolutamente prioritari, e per i quali sono stati stanziati oltre 800mila euro».

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