Ricerche di Iuschra, «collaborazione concreta tra i vari corpi»
Le ricerche purtroppo non hanno avuto l'esito da tutti sperato, il ritrovamento di Iuschra. Eppure, gli undici giorni di attività frenetica per perlustrare tutti gli ambiti dell'Altopiano di Cariadeghe in cerca di tracce della 12enne autistica svanita nel nulla, sono stati una palestra importante per una tipologia di intervento che ha visto in azione congiuntamente enti e corpi diversi. Un contesto operativo che in passato non aveva mancato di suscitare incomprensioni e tensioni tra le forze in campo.
«Un salto in avanti è stato fatto nell’organizzazione, gestione e realizzazione di un intervento che ha visto per la prima volta abbandonare sterili diatribe sul “chi comanda”, a favore di una collaborazione tra Enti che ha gestito e coordinato mediamente ogni giorno» centinaia di uomini e mezzi (da quelli di terra agli elicotteri) di Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e speleologico, Areu, Protezione Civile, Carabinieri, Guardia di Finanza e Aeronautica Militare.
A stigmatizzarlo in una nota è l'Usb dei Vigili del Fuoco. Il sindacato sottolinea che se si è riusciti a gestire l'imponente serie di perlustrazioni e controlli su di un'area tanto vasta e complessa è stato solo grazie «alla cooperazione nata spontaneamente tra soccorritori, che riconoscendo vicendevolmente le proprie professionalità, hanno creato una sinergia propositrice di un modello efficace, sicuramente perfettibile, ma doverosamente da replicare».
Il sindacato sottolinea in sintesi che «a Serle la task force c’è stata, e ha funzionato», ma non manca di evidenziare come un intervento articolato e delicato come quello legato alla piccola Iuschra richieda formazione, competenze e attrezzature - in primis in seno ai Vigili del Fuoco - specifiche, quando invece si scontano «la cronica carcenza di personale, la scarsa preparazione/formazione e le inadatte dotazioni/attrezzature. E’ assurdo sguarnire una caserma - conclude la nota di Usb - per affrontare un intervento ormai classificabile come ordinario».
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