Racconti incisi sulla pietra per celebrare la storia degli alpini
Il racconto dell’epopea delle penne nere affidato al marmo. Perché la pietra bianca è solidissima, inviolabile, refrattaria all’incedere delle stagioni. Nulla come il marmo, insomma, per consegnare al futuro un messaggio di umanità ed eroismo che è anche un monito affinché la tragedia della guerra non abbia più a ripetersi.
Succede a Prevalle, dove il dinamico Gruppo Alpini locale, presieduto da Celestino Massardi, da diversi anni si occupa con grande dedizione della cura del monte Budellone, la collina a ridosso del paese dove sorge la sede del sodalizio, inaugurata nel 1995 e punto di ritrovo abituale per tante iniziative.
«Ci diamo da fare per tenere pulita da rovi e sterpaglie un’ampia porzione del monte - spiega Massardi. - Inoltre, abbiamo recuperato sentieri che erano divenuti impraticabili e abbiamo tracciato una nuova strada tagliafuoco, così da mettere in sicurezza la nostra sede, o meglio quella che amiamo chiamare la "Casa degli Alpini". È anche grazie a questo lavoro che il versante del Budellone è ora pienamente fruibile non solo dai nostri concittadini, ma da tutti gli amanti delle escursioni».
Poco lontano dalla Casa degli Alpini è ubicata una cava di marmo dismessa negli anni Sessanta, dove però si trovano ancora alcuni blocchi di Breccia Aurora abbandonati. E alle penne nere prevallesi è venuta un’idea.
«Abbiamo pensato di incidere sulle pareti del fronte cava episodi legati alle vicende della Prima guerra mondiale che hanno avuto per protagoniste le truppe alpine - precisa Massardi, - rendendo così omaggio alla storia del nostro Corpo e facendo riscoprire nel contempo pure il lavoro dei cavatori. Dell’opera è stato incaricato Giancarlo Zancarli, scultore paitonese con un passato di cavatore, che generosamente ha offerto la propria disponibilità».
L’impresa di Zancarli, durata due anni, è ora giunta al suo termine, con esiti di grande suggestione. L’inaugurazione è prevista a luglio, nell’ambito dei festeggiamenti per il novantesimo del Gruppo prevallese. Festeggiamenti che prenderanno il via però già a partire dal primo maggio. «Una data scelta non a caso - tiene a ricordare Celestino Massardi. - Di recente, ho ritrovato un documento da cui risulta che il nostro Gruppo è stato fondato proprio il primo maggio del 1927».
Una lunga storia, dunque, per un sodalizio che si basa sulle proprie solide radici per guardare al presente, confermando, con i suoi duecento iscritti, il forte impegno a servizio della comunità.
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