Valsabbia

Polemiche a Gavardo, ciclisti sul pedale di guerra

Questa mattina manifestazione in bici per "difendere la Gavardina". Ma il sindaco ribatte: "Via Sormani non è una pista ciclabile".
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«Giù le mani dalla Gavardina!», tuonano da una parte. «Ma quella non è la Gavardina!», rispondono dall'altra. L'ordinanza firmata dal sindaco Emanuele Vezzola, con la quale si vieta ai non residenti la circolazione a cavallo della bicicletta in via Carlo Sormani (pena una sanzione di 40 euro), è variamente interpretata e suscita la protesta degli appassionati delle due ruote non motorizzate. Stamattina un gruppo di ciclisti sta pedalando dal Museo Mille Miglia di Brescia alla volta di Gavardo, pronti a difendere il loro diritto di transito. Protesta alla quale il primo cittadino risponde con fermezza: «Via Sormani è una strada comunale, non è una pista ciclabile: la Gavardina inizia successivamente, dove infatti il traffico dei veicoli è vietato».
Messo il primo paletto, Vezzola prosegue, spiegando la ragione del provvedimento: «Lungo via Sormani abitano circa 170 residenti, che già da anni lamentano una difficile convivenza con i ciclisti che passano di lì. La strada è piuttosto stretta ed assorbe il traffico di auto, moto e furgoncini generato da chi vi abita. Non c'è lo spazio fisico per ricavarvi una ciclabile».

I ciclisti finora l'hanno sempre percorsa, anche se questo transito non è visto di buon occhio dai residenti: «Già in passato - continua il sindaco - sono state organizzate raccolte di firme, l'ultima pochi mesi fa. Il problema fu affrontato già dalla passata Amministrazione, che con un importante investimento realizzò una passerella ed una rampa d'accesso dalla Gavardina che sale su ponte Franchi e poi riporta verso la ciclabile».
Ma la rampa, sottolinea Vezzola, la usano davvero in pochi, tanto che i residenti continuano «a lamentarsi per la grande velocità con cui i ciclisti transitano in via Sormani nell'errata convinzione che si tratti di una ciclabile. Sono stati posizionati anche dei rallentatori, ma ahimè la maggior parte dei ciclisti li ignorano, interpretando il percorso come una pista da corsa e creando così malumore tra gli abitanti».
Insomma, a giudizio del sindaco non c'era altra soluzione che introdurre l'ordinanza di divieto. Non la pensano così gli «Amici della bici - Associazione Corrado Ponzanelli», che per domani organizzano una biciclettata di protesta. Nel volantino che promuove l'iniziativa affermano che «il Comune di Gavardo ha emesso un provvedimento che vieta il transito di biciclette in un tratto di 1,5 km della ciclabile della Provincia di Brescia che collega Brescia con Salò e Vobarno, nota come Gavardina.
«Abbiamo subito scritto al sindaco di Gavardo - continuano - chiedendo spiegazioni, ma non ha risposto. Non sappiamo le motivazioni, anche se possiamo immaginare che siano legate al fatto che quel tratto, costeggiato da case senza marciapiede, sia percorso a velocità eccessiva da alcuni ciclisti. Se il problema è questo, si possono trovare molte soluzioni senza giungere a quella draconiana adottata».

E così stamattina si sono trovati a Brescia, al Museo Mille Miglia, per poi arrivare al Bennet di Gavardo poco prima delle 11; quindi percorreranno, bici alla mano, via Sormani. Rispettando l'ordinanza, ma ribadendo la loro contrarietà.
Alessandro Carini

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