Piero e Alba: un atelier a scuola per ricordarli
Nel nome di Piero Antonelli e di Alba Chiodi. È stata intitolata ai due insegnanti, marito e moglie, il nuovo atelier creativo della scuola media Giovanni Verga di Prevalle.
Un’immane tragedia che colpì la coppia. Alla fine di maggio del 2012, i due erano stati ritrovati senza vita nella propria abitazione di Gavardo.
Autore del duplice delitto il figlio Marco che, in un raptus, uccise i genitori. A distanza di oltre cinque anni, il ricordo della terribile vicenda segna ancora, alla stregua di una ferita che fatica a rimarginarsi, non soltanto la comunità gavardese, dove Piero e Alba erano conosciuti e stimati da tutti, ma anche quelle dei paesi limitrofi. In particolare, la comunità di Prevalle, che aveva visto per lungo tempo la presenza di Antonelli come apprezzato insegnante di italiano alle medie.
«Il professor Antonelli ha lasciato qui un segno incisivo e incancellabile - sottolinea la dirigente dell’istituto comprensivo, Maria Vittoria Papa -. Oltre alla grande dedizione e umanità con cui svolgeva il suo lavoro tra i ragazzi è stato, da appassionato di informatica qual era, un precursore nell’applicazione delle nuove tecnologie finalizzate all’apprendimento. È anche per questo che, quando è stata decisa la realizzazione dell’atelier, abbiamo subito pensato di dedicarlo a lui, unendo nel ricordo la moglie Alba, che pure era stata insegnante». L’atelier trova spazio all’interno dell’edificio delle medie prevallesi. Nasce dalla ristrutturazione del vecchio laboratorio tecnologico, si estende su una superficie di una settantina di mq ed è stato finanziato in larga misura da contributi governativi, avendo il progetto partecipato con successo al bando del Piano nazionale Scuola digitale. Il Comune ha contribuito invece all’attuazione dell’opera, prendendosi a carico gli interventi di risistemazione della struttura. Significativo è stato inoltre il sostegno di due aziende private locali: la Imbal Carton, che ha curato la realizzazione del pannello d’ingresso, e la MG Meccanica, che ha donato i banchi di lavoro.
«Abbiamo immaginato l’atelier come uno strumento di creatività - spiega Maria Vittoria Papa -. Una sorta di piccola "bottega rinascimentale", che affianchi conoscenze tecnologiche, saperi artigianali e momenti di ricerca artistica ed espressiva. Un punto d’incontro dove pensare, fare e comunicare». La struttura, oltre a ospitare le attività didattiche degli alunni, sia della primaria che delle medie, intende aprirsi al territorio. «Ci piacerebbe coinvolgere anche gli adulti - è l’auspicio della dirigente scolastica -. Genitori e volontari delle associazioni, disponibili a darci una mano, in un confronto di esperienze e in uno scambio di idee tra generazioni». Il tutto nel segno di Piero Antonelli e di Alba Chiodi.
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