Orari slot, il Tar annulla l’ordinanza di Roè Volciano
Dietrofront sul giro di vite al gioco d'azzardo. Il Tar di Brescia ha annullato l'ordinanza del sindaco di Roè Volciano che imponeva restrizioni agli orari di funzionamento di slot machine e videolottery. Come accaduto per diversi altri comuni in provincia di Brescia anche per Roè Volciano i giudici di via Zima hanno ritenuto l'ordinanza «carente di motivazione».
Non ci sarebbe stata da parte del Comune una «compiuta istruttoria che dimostri - si legge nella sentenza a firma di Alessandra Farina, presidente della seconda sezione del Tar di Brescia - la rilevanza del fenomeno nello specifico territorio e l'adeguatezza delle misure adottate». La scelta del primo cittadino di limitare l'attività degli apparecchi con vincita in denaro era stata dettata dalla volontà di contrastare il fenomeno della ludopatia. L'ordinanza emanata a settembre 2018 imponeva l'interruzione del gioco di slot e simili dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21.
Fasce orarie queste considerate culturalmente dedicate alle relazioni familiari. L'ordinanza era stata impugnata dalla titolare di un locale in paese. Per i giudici bresciani, non è possibile «rinvenire un adeguato e sufficiente riferimento a dati evidenzianti situazioni di particolare problematicità». Il dato citato dal Comune di una spesa di 300 euro pro capite e di un aumento del trend del 10 per cento non è sufficiente per i magistrati. «La spesa di 300 euro pro capite appare piuttosto contenuta rispetto ad altre situazioni rilevate nella stessa provincia e comunque - continua la sentenza - il trend di aumento non è comprovato».
L'ordinanza impugnata appare ai giudici carente sotto il profilo dell'istruttoria, dal momento che «il Comune si è limitato a basare le proprie scelte su studi riguardanti la situazione dell’intera provincia e a uniformarsi alle indicazioni generali ricavate da tali studi».
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