Omicidio Mantovani, da ridiscutere l'archiviazione di un indagato
Udienza da rifare. Lo ha stabilito il tribunale di Brescia che ha accolto il reclamo presentato dagli avvocati della famiglia di Jessica Mantovani, la 37enne uccisa a calci e pugni e trovata senza vita due estati fa, nella centrale idroelettrica di Prevalle. Sarà da ripetere l'udienza per discutere l'opposizione all'archiviazione della posizione di Marco Zocca, il più giovane dei due indagati.
Se il più anziano, Giancarlo Bresciani, sarà in aula il prossimo 6 maggio per il processo nel quale deve rispondere di omicidio e occultamento di cadavere, per Zocca il caso non è chiuso.
È stata accolta la richiesta di annullamento del provvedimento di archiviazione e la restituzione degli atti al pubblico ministero, dopo che gli avvocati Marino Colosio e Francesca Scagliola hanno contestato la mancata notifica degli atti alla madre di Jessica Mantovani, che neppure è mai stata sentita durante le indagini. Chiesta e ottenuta così la nullità dell'ordinanza di archiviazione di Marco Zocca.
«Sono contento. Non cerco un colpevole a tutti i costi, ma chiedo giustizia per la morte di mia figlia» commenta Giovanni Mantovani, il padre di Jessica, che aggiunge: «La mia battaglia per la verità va avanti».
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