Valsabbia

Morte Jessica Mantovani, iniziate le analisi dei Ris di Parma

Nei prossimi sessanta giorni verranno studiate le tracce di sangue trovate sull'auto di uno dei due indagati per capire se siano della vittima
JESSICA E FRANCESCA, STESSA DINAMICA
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Sessanta giorni per sapere se le tracce di sangue sono riconducibili alla vittima. Tanto si sono presi i Ris di Parma per analizzare il materiale biologico trovato sull’auto di uno dei due indagati per la morte di Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi, abbandonata tra le grate della centrale idroelettrica di Prevalle l’estate scorsa.

Ieri a Parma, alla presenza dei legali di parte, sono iniziate le operazioni di analisi. Le tracce di sangue erano state rinvenute nel baule dell’auto di Marco Zocca, 23enne di Prevalle, così come sotto il sedile lato passeggero, i carabinieri hanno recuperato un paio di occhiali da vista: chi indaga dovrà dire se sono quelli di Jessica. Oltre a quello di Zocca, nel registro degli indagati c’è anche il nome di Giancarlo Bresciani, 50enne che ospitava in casa tante volte la vittima.

Era accaduto anche nell’ultimo giorno di vita della donna. Nel frattempo agli atti dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Gianluca Grippo è stata depositata la relazione del consulente informatico che ha analizzato i telefoni dei due indagati. E alcuni dati vengono ritenuti quantomeno singolari. L’11 giugno entrambi si sono sentiti più volte con Jessica Mantovani, tra telefonate ed sms. La sera attorno alle 21 la donna scompare dopo aver chiesto al padre di andare a prenderla proprio a casa di Bresciani. Ma quando il genitore arriva, Jessica è già andata via. Dove, non si sa.

La troveranno senza vita il 13 giugno. Ma la perizia sui cellulari degli indagati dice che Bresciani e Zocca avrebbe cancellato, attraverso una app, decine di telefonate fatte tra loro tra il 12 e il 13 giugno. Nella stessa notte in cui il padre di Zocca cerca di parlare con il figlio, trovando però il telefono staccato. Dopo il ritrovamento del cadavere di Jessica, tra i due, che frequentavano spesso la donna anche per motivi legati al consumo di droga, non ci sono più contatti.

E per Giovanni Mantovani, che negli ultimi mesi ha continuato a chiedere verità sulla morte di Jessica, questi giorni sono stati particolarmente difficili. L'omicidio di Francesca Fantoni, a Bedizzole, gli ha ricordato quanto accaduto alla figlia. Due femminicidi dalla dinamica simile, due vittime innocenti uccise barbaramente.

 

 

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