Metro Brescia-Roè, avanti col sogno: «Dobbiamo provarci»
«Noi andiamo avanti. Abbiamo il dovere di provarci». Parola del vice presidente della Provincia, Guido Galperti, riferite al progetto della metropolitana da Brescia a Roè Volciano. Ieri pomeriggio, nella sede della Comunità montana della Valsabbia, Galperti ha chiamato a raccolta i firmatari del protocollo d’intesa per lo studio preliminare dell’opera. C’erano tutti: i Comuni di Brescia, Gavardo, Mazzano, Nuvolento, Nuvolera, Paitone, Prevalle, Rezzato, Roè, Villanuova sul Clisi, Regione, Provincia, Comunità montata di Valsabbia, Comunità del Garda, Comunità montana Parco Alto Garda, Agenzia del Tpl.
Convocati per ascoltare la relazione del gruppo di lavoro dell’Università statale di Brescia, guidato dai professori Giulio Maternini e Benedetto Barabino, che sta producendo lo studio di prefattibilità per un «sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata». La scelta della tecnologia, infatti, avverrà nei prossimi mesi. Per comodità parliamo di metropolitana (come prolungamento di quella cittadina), ma le possibilità sono diverse: dal modello Brescia alla tramvia su gomma, dal tram-treno alla filovia.
Ipotesi
«A scegliere il sistema - ha spiegato Maternini - saranno i sindaci della tratta interessata». Al gruppo di studio il compito di definire i pro e i contro delle ipotesi in campo: «La scelta finale - ha ribadito Maternini - toccherà alla politica, non ai tecnici». Intanto, una cosa è stata accertata, numeri alla mano: l’area est della provincia, lungo l’asse della 45 bis, la Valsabbia e il Garda hanno bisogno di un sistema di trasporto collettivo. Innanzitutto perché questa è una direttrice con una mobilità critica (somma più di un quarto degli spostamenti aventi Brescia come origine e/o destinazione); inoltre, la 45 bis è da codice rosso quanto a livello di incidentalità. Motivi validi per mettere in campo l’idea di un nuovo collegamento di massa, pubblico e di qualità.
Un sogno? Certamente una proposta ambiziosa, il cui costo (spannometrico) potrebbe andare dal miliardo al miliardo e mezzo, secondo percorso e soluzioni. Il gruppo di studio ha tempo dodici mesi per produrre lo studio di prefattibilità da cui partire per la ricerca di finanziamenti.I tempi
Entro l’anno - dopo la fase di ascolto dei sindaci per la raccolta di opinioni e dati - sarà presentata la scelta del sistema di trasporto. In primavera sarà la volta del tracciato, mentre nella prossima estate il progetto sarà completo. Quando «avremo in mano qualcosa di più concreto - ha anticipato Galperti - porteremo la nostra richiesta per una mobilità sostenibile sui tavoli dei ministri».
Parole pronunciate mentre a Roma si consumava la crisi del Governo Draghi. E faceva un po’ effetto ieri il contrasto fra l’incontro dei sindaci riuniti in un afoso pomeriggio per immaginare il futuro del loro territorio e le scenette da teatrino della politica consumate in Senato. Ma tant’è. «Questo progetto è stato sollecitato dagli amministratori comunali», ha sottolineato Galperti. «Noi andiamo avanti».
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