Medér: festa grande tra il gracidare dei 6.746 rospi salvati
Grande festa alla pozza di Medér. Tanti i volontari che si sono dati appuntamento a Cariadeghe per chiudere in bellezza e in forma conviviale la settimana di lavoro che ha consentito il salvataggio dei rospi e il ripristino dello specchio d’acqua contaminato.
Numeri. L’occasione è stata propizia per comunicare gli esiti dell’operazione. Poco meno di settemila - 6.746, per l’esattezza - gli anfibi recuperati. Il tutto proprio grazie a chi nei giorni scorsi si è dato da fare, senza sosta, ripulendo le bestiole dall’olio, mettendole al sicuro nei recinti e tenendole costantemente monitorate.
I rospi sono poi stati liberati, potendo contare, in attesa che il Medér ritorni praticabile, sulla pozza artificiale creata ad hoc sfruttando una piccola dolina presente nelle adiacenze.
Nuova casa. Sempre alle acque di questa pozza sono state affidate le ovature messe in salvo dai volontari. In concomitanza, è stato pure riattivato un altro bacino, quello del Ruchì, che potrà ospitare a sua volta migliaia di anfibi, consentendone la riproduzione.
Proseguono nel frattempo le indagini dirette a scoprire i responsabili dello sversamento. Ricordiamo che alcune associazioni ambientaliste bresciane - Lac, Cabs e Legambiente Franciacorta - hanno messo autonomamente a disposizione una ricompensa di tremila euro a chi fornisca indicazioni utili a individuare i colpevoli.
Chi fosse in possesso di tali informazioni potrà telefonare al 349/8345624 o inviare una mail all’indirizzo lacbs@abolizionecaccia.it, lasciando il proprio recapito, in modo da essere ricontattato. Le associazioni gireranno le segnalazioni ritenute circostanziate e attendibili alle forze dell’ordine, garantendo l’anonimato dell’informatore.
Da segnalare ancora due importanti iniziative. Comune di Serle e Gal di Garda e Vallesabbia hanno presentato sulla piattaforma di crowdfunding Eppela il progetto «Salviamo gli anfibi dell’altopiano di Cariadeghe», con l’obiettivo di migliorare gli habitat del territorio e di sostenere le attività a favore della riproduzione degli animali. E ancora, il comitato scientifico della Societas Herpetologica Italica ha deciso di promuovere l’altopiano di Cariadeghe da «zona speciale di conservazione» ad «area di rilevanza erpetologica nazionale».
Un passaggio non soltanto formale, poiché la nuova collocazione garantirà d’ora in avanti ai rospi della riserva naturale serlese di fruire di una più attenta sorveglianza e di un monitoraggio a lungo termine.
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