Lo strano caso dell'Eridio: livelli alti nonostante la siccità
Non è mai stata la piovosità a decidere dei livelli del lago d’Idro. Tant’è vero che nelle ultime due settimane, mentre gli altri laghi si ritiravano un centimetro dopo l’altro verso i record storici negativi, vinti dalla siccità, il lago valsabbino addirittura ne ha guadagnati una ventina e da sette giorni almeno è stabile a quota 367,5 sul livello del mare. Più o meno come lo scorso anno a inizio febbraio.
Per ora, insomma, sembra essere scongiurato il rischio che si possa andare sotto la quota che permette il deflusso minimo vitale, come è invece successo per alcuni giorni la scorsa estate e in quella del 2013. Una sostanziale stabilità nei livelli, quella dell’Eridio, sconosciuta fino al 2007, l’anno della ribellione dei rivieraschi, della «tura» alla galleria dell’Enel e dell’accordo prefettizio.
Eventi che ebbero «l’effetto collaterale» di innalzare il lago di tre metri. Da gennaio del 2007 in poi, in attesa della realizzazione delle nuove opere di regolazione che dovranno sostituire quelle considerate non più idonee, il lago d’Idro ha subìto sbalzi di molto inferiori (entro i due metri), rispetto a quelli che era ad uso sopportare.
I dati storici (e le regole più o meno provvisorie che si sono succedute) ci ricordano dei 3-4 metri di oscillazione fra il 1998 e il 2007 (che dal 2003 sono diventati tutti al di sotto dei fatidici 367,20). Prima ancora gli effetti delle oscillazioni erano mostruosi, col lago che poteva variare nel giro di poche settimane di sette metri: l’ultima volta accadde nel 1987 e ci si andò vicino nei primi anni Novanta. Il punto sulla situazione del lago, vista dagli «Amici della Terra» che hanno pronta una nuova azione legale da intraprendere, verrà fatto nell’aula magna del Polivalente di Idro domenica 31 gennaio alle 15.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato