L’ex carpentiere ora alleva api e coltiva frutti di bosco
Giovanni Nabacino per sette anni ha fatto il carpentiere. Poi ha deciso di rispolverare la sua passione di sempre, quella che nel frattempo l’ha spinto anche, da studente lavoratore, a laurearsi in Agraria all’Università di Padova. Ora ha 26 anni, da poco è un imprenditore agricolo e la sua «Terre Solive» è un’azienda con un discreto successo: abbastanza da permettergli di sostenersi e di progettare qualche assunzione, al momento sopperita dal sostegno del cugino Stefano, che in paese ha un negozio di abbigliamento.
Terre Solive sono i tremila metri che la famiglia Nabacino possiede attorno alla frazione bagossa di Cerreto: «Un terreno ideale, acido al punto giusto per farci crescere rigogliosi i mirtilli - dice Giovanni -. Ho cominciato a pensare a questa cosa nel 2012, ci ho lavorato su un po’ e nel 2016 ho aperto la partita Iva. Lo scorso anno ho raccolto due quintali di mirtilli, quest’anno se tutto va bene raddoppiamo o quasi, ma nel giro di due o tre anni punto a raccoglierne almeno 10 quintali». Non si è inventato tutto da solo: Giovanni ha stabilito una proficua relazione con Giulio Zanetti, dottore forestale di origini bagosse, e un rapporto anche di amicizia con Attilio, giovane imprenditore agricolo in quel di Lecco. Terre Solive ha poi deciso di espandersi sui 5mila metri che la famiglia possiede in località Plas, sotto a San Gervasio, dall’altra parte della valle. Qui Giovanni coltiva more e lamponi, soprattutto erbe di montagna: asparagi selvatici, radicchio dell’orso, comede, sgresole... Ma il mercato? «Sembra incredibile, ma vendo quasi tutto a Bagolino: nei negozi e nei ristoranti, dove i turisti dimostrano di apprezzare i miei prodotti a km zero». Poi il miele: «Ho cominciato con un’arnia che avevano regalato vuota allo zio Enrico. L’abbiamo ritrovata un giorno occupata da uno sciame d’api, forse attirate dall’odore di miele: ho messo a frutto le teorie apprese ai corsi e l'esperienza dei vecchi apicoltori di Bagolino, che non ci sono quasi più. Ora ho 15 arnie che producono un miele squisito».
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