Lahlaoui, cadute le accuse per terrorismo
Archiviata l’inchiesta per terrorismo. Restano le accuse per aver violato il divieto di rientrare nell’area Shengen. Ma anche un mistero tutt’altro che chiarito.
Queste le decisioni delle autorità tedesche in merito a Mohammed Lahlaoui, il 28enne marocchino che per sette anni aveva vissuto tra Vestone e Nozza, collezionando una lunga serie di arresti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in tema di stupefacenti e che era stato bloccato all’indomani degli attentati di Bruxelles.
Mercoledì scorso l’uomo era stato arrestato a Gissen e fin dai primi accertamenti si era capito che per le forze dell’ordine di casa nostra, Carabinieri e Digos, fino a quando è stato in Italia non aveva avuto contatti con organizzazioni terroristiche.
Chiarita poi la questione dei messaggi nel telefono: la persona a cui il 28enne farebbe riferimento non sarebbe uno dei fratelli attentatori ma un omonimo che nulla avrebbe a che vedere con i fatti e pure la parola "fin" sarebbe invece da tradurre come una stortura linguistica rispetto alla dicitura in arabo di "Dove sei?"
Resta invece una questione aperta, anche se senza conferme ufficiali. L’uomo avrebbe avuto addosso dei fogli con scritto un indirizzo che avrebbe condotto la Polizia Belga in un appartamento usato probabilmente per confezionare ordigni e in cui è stato trovato un tubo esplosivo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato