La solidarietà contagiosa parte dalla fabbrica e arriva al nido
Dalla solidarietà dei colleghi di fronte a un lutto alla possibilità per molti neonati di superare improvvise crisi nei momenti immediatamente successivi alla nascita, il passo è breve in Valle Sabbia. Lo dimostra questa vicenda che ha avuto origine nei mesi scorsi in località Breda di Mura, è stata in qualche modo «potenziata» a Vobarno e si è conclusa qualche giorno fa all’ospedale «La Memoria» di Gavardo.
Roberto Borra. Ma andiamo con ordine. Roberto Borra era apprezzatissimo responsabile di programmazione nello stabilimento che le Acciaierie Venete posseggono lungo la strada che unisce Nozza a Casto, in territorio murense. Alla fine di dicembre del 2016 è venuto a mancare, dopo aver perso la sua personale battaglia contro un terribile male. Abitava a Vobarno ed aveva 58 anni. Ha lasciato nello sconforto la moglie, Erminia, e i tre figli Francesca, Andrea e Alessandro. I colleghi di lavoro, obbedienti ad una consuetudine dettata dalla solidarietà, come purtroppo è capitato loro di fare anche in altre occasioni, si sono autotassati offrendo ciascuno un’ora del loro lavoro.
L’azienda, come sempre fa in questi casi, ha raddoppiato la cifra. Quanto ottenuto è stato poi consegnato alla famiglia dello scomparso. Un bel modo di provare ad alleviare quelli che si prevede possano essere momenti di estrema difficoltà per un nucleo familiare al quale è mancato un punto di riferimento.
Per i neonati. Grata agli ex colleghi di lavoro del marito per la loro solidarietà, Erminia ha pensato di rendere onore al gesto trovando il modo di «amplificarlo». Essendo lei da quasi 40 anni puericultrice all’ospedale di Gavardo, sapeva bene che nel reparto di Pediatria e al Nido avrebbero gradito la presenza di un apparecchio rianimatore, col quale gestire i momenti di crisi che colpiscono a volte i neonati. Fatti due conti, ha così deciso di onorare la memoria del marito devolvendo una parte importante di quanto ricevuto all’ospedale, proprio per l’acquisto di questo importante ed atteso macchinario. «Al Nido dell’ospedale di Gavardo è arrivato un bellissimo regalo, frutto della vostra generosità in ricordo di Roberto, carissimo amico e collaboratore della vostra azienda - ha messo nero su bianco nei giorni scorsi Donatella Cottarelli, direttore del reparto, a nome di tutti gli operatori -. Abbiamo infatti ricevuto uno strumento fondamentale per garantire un’adeguata rianimazione a tutti i piccoli neonati che lo richiedono. L’apparecchiatura, che si chiama Neo-PIP, pone anche il nostro punto nascita al livello tecnologico delle strutture più avanzate. Grazie di cuore da tutti noi, compresi i nostri piccoli bambini». E così il cerchio si è chiuso.
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