La «Greenway» della Valsabbia si allunga ancora
È stato recentemente approvato il progetto di prosecuzione della pista ciclopedonale della Valle Sabbia nel tratto tra Nozza di Vestone e Barghe, che andrà poi a congiungersi con Sabbio Chiese. Si tratta del tratto più difficile da realizzare per la conformazione orografica del territorio, in particolare nel tratto della stretta di San Gottardo a Barghe. Un progetto realizzato dalla Comunità montana di Valle Sabbia.
La scelta
«Non è stato semplice individuare fra le diverse alternative quella migliore sia dal punto di vista economico sia strutturale, nel tratto forse il più critico dal punto di vista orografico», riferisce il sindaco di Barghe, che se n’è occupato, insieme al presidente Giovanmaria Flocchini, anche nel ruolo di assessore comunitario. Alla fine è stato individuato il tracciato lungo la sponda sinistra del Chiese, a fianco della ex strada provinciale.
Due i lotti
Il primo verrà realizzato già quest’anno e con un investimento di 500mila euro intercetterà a nord l’attuale ciclopedonale che arriva da Nozza fino a Ponte Re, proseguendo in parte nel bosco e poi a lato della vecchia 237 del Caffaro fin sotto le rocce che anticipano la stretta di San Gottardo. Per il secondo lotto invece la spesa prevista è di 800mila euro. In prossimità del santuario dedicato a San Gottardo, dalla parte del fiume, verrà realizzata una «controstrada» fra la Provinciale e il fiume che torna indietro per alcune decine di metri, fin dove è possibile realizzare una passerella larga 2,5 e lunga 45 metri che porterà dall’altra parte, dove sarà possibile infilare via Primo Maggio, attraversare il centro abitato di Barghe e portarsi fino a Sabbio Chiese lungo la Via del Fango.
La Greenway della Valle Sabbia sarà in questo modo percorribile dalla città fino a Vestone. Fra i due lotti resta il pericolo rappresentato dalla curva cieca della «stretta», dove transiteranno anche mezzi a motore e dove non è possibile, causa presenza di sottoservizi, realizzare una passerella a sbalzo sul fiume. Sono ad ogni modo allo studio soluzioni idonee. Ovviamente, per garantire la sicurezza di chi ci passerà sotto, nella parete che sovrasta la strada saranno posizionate delle reti paramassi e verrà regimato il torrente chiamato Fosso Re: poco più di uno scolo quasi sempre in secca, che però in caso di pioggia battente non manca di provocare allagamenti.
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