La decana Bruna festeggia i 106 anni abbracciando i parenti
Con i suoi 106 anni compiuti lo scorso 23 febbraio, Bruna Prunelli è a tutti gli effetti una delle decane della provincia di Brescia. Nata a Gavardo nel 1916, la signora era la più giovane di sei fratelli, quattro femmine e due maschi. Abitavano in via Santa Maria 15 e di fronte alla loro casa c’era il portone dei carabinieri di via Vecchino 25, che ora fa parte dell’ospedale civile «La Memoria».
Il padre di Bruna, Domenico, lavorava all’allora Lanificio di Gavardo ed era un componente della Banda cittadina del paese valsabbino. Dopo aver fatto un po’ di esperienza come sarta a Salò e a Brescia, Bruna venne assunta all’Artigianelli come guardarobiera quando l’Istituto, a indirizzo artigianale, ospitava oltre 300 ragazzi interni. Qui rimase fino alla pensione. In casa di riposo.
«Vivevamo in Contrada Pozzo dell’Olmo, verso Contrada Santa Chiara - racconta Giuliano Lombardi, l’unico figlio di Bruna -. La mamma lavorava tutto il giorno e io trascorrevo i pomeriggi dopo le lezioni alla Calini a giocare davanti alla chiesa di San Faustino e in Castello in attesa che rientrasse a casa». Dopo una vita trascorsa tra il lavoro e la cura del figlio Giuliano, all’età di 97 anni Bruna si è trasferita alla Rsa Casa di Dio, in città, dove risiede tuttora. Lo scorso 23 febbraio, proprio in occasione del suo compleanno, la casa di riposo ha riaperto le visite ai parenti: erano due anni che la famiglia non poteva festeggiare insieme a causa del Covid.
«Il segreto della longevità di mia mamma? Come molte persone che hanno vissuto la guerra, si è data tantissimo da fare senza mai tirarsi indietro anche davanti alle difficoltà ed è sempre stata disponibilissima», afferma il figlio.
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