Iuschra, terzo giorno di ricerche a vuoto: ma l'area si restringe
Un'altra interminabile giornata di ricerche. Ancora purtroppo senza esito: di Iuschra, la 12enne autistica allontanatasi tra i boschi dell'altopiano di Cariadeghe, ancora nessuna traccia.
L'opera delle squadre di Vigili del Fuoco, tecnici del Soccorso Alpino, speleologi, volontari di Protezione civile ha fatto però registrare col passare delle ore un cambio di passo sostanziale.
Dopo che è stata «bonificata» - ossia, in ambito tecnico, passata al vaglio e controllata totalmente - un'area di 750 ettari, l'attenzione dei soccorritori si è concentrata su 130 ettari a ridosso di un punto in cui, a distanza di ore gli uni dagli altri, si sono spinti i cani da ricerca di Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Protezione Civile.
Evidentemente una zona in cui la piccola Iuschra è effettivamente passata. In 150 uomini hanno passato a pettine l'intera area fino alle 19. Purtroppo senza risultato. La stessa zona è quella in cui più numerosi si concentrano le cavità carsiche per cui la zona è nota: proprio per questo appare preziosa l'opera di perlustrazione di büs e omber garantita dagli speleologi, il cui numero è salito a 100 in corso di giornata con l'arrivo, accanto ai 40 chiamati dalla Prefettura, di altri 60 giunti dalla Bergamasca dove erano impegnati in una esercitazione.
L'altro elemento di novità è l'impiego di gruppi di Protezione civile di più comuni per perlustrare i boschi che da Serle si stendono sui rilievi della zona sino a Vallio Terme, Nave e Caino. , si procede a battere anche i percorsi lungo i quali la bimba, indicata come una infaticabile camminatrice, potrebbe essersi spinta allontanandosi. Né vengono trascurate le 36 polle a ridosso di altrettante doline carsiche della zona che vengono controllate ogni giorno, poiché potrebbero attirare Iuschra, da sempre attratta dall'acqua.
Così, dopo che anche un acquazzone pomeridiano ha fatto temere il peggio, ecco la terza nottata dalla scomparsa di Iuschra: in cielo, meteo permettendo, a volare elicotteri e droni con termocamere che possano rilevare la presenza della piccola nonostante il buio che avvolge il fitto bosco di Serle.
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