Iuschra: «Si era buttata nel lago durante un’altra gita»
Una fuga finita nel lago. Accadde pochi giorni prima che Iuschra si perdesse nei boschi di Serle. E per chi indaga poteva e doveva essere un segnale di quanto fosse imprevedibile la bambina affetta da autismo. Iuschra si era infatti tuffata nelle acque di Manerba durante una gita organizzata dalla Fobap e precedente a quella sull’altopiano di Cariadeghe.
Lo dicono gli atti di un’indagine chiusa alcuni mesi fa e che a settembre approderà in aula. Il 26 settembre è fissata infatti l’udienza preliminare per chi viene considerata unica responsabile per la scomparsa di Iuschra. C’è sempre e solo stata infatti un’operatrice della Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, nel registro degli indagati della Procura che ha prima aperto un fascicolo per lesioni colpose, reato poi trasformato in omicidio colposo quando i sostituti procuratori Antonio Bassolino e Donato Greco hanno capito che le speranze di ritrovare in vita la 12enne erano ormai svanite.
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