Valsabbia

Iuschra, incubo senza fine: in azione anche i rocciatori

La 12enne scomparsa giovedì ancora non si trova: il timore è che sia finita in una delle grotte profonde
  • Iuschra, quarto giorno di ricerche
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AA

Un'altra giornata di ricerche. Con 285 uomini al lavoro. E una ragazzina che non si trova. Un incubo. Che pare davvero non avere fine. Giorno quarto di operazioni, da quel maledetto mezzogiorno di giovedì, quando Iuschra, la 12enne autistica che era con un gruppo di psicodisabili per una gita si è allontanata.

In un territorio complicatissimo, che le squadre di Vigili del Fuoco, tecnici del Soccorso Alpino, speleologi, unità cinofile e volontari di Protezione civile stanno battendo palmo a palmo da ormai quattro giorni.

Anche la domenica non ha dato esito. Il vertice serale, dopo che lo scadere delle 72 ore dall'ultimo avvistamento ha comunque spinto le forze in campo a proseguire per altri due giorni, ha portato ad un bilancio quanto mai preoccupante: se dopo ricerche così fitte di Iuschra non c'è traccia, è ritenuto sempre più probabile che la ragazzina sia finita in uno dei numerosi anfratti naturali che caratterizzano l'Altopiano di Cariadeghe, un vero e proprio angolo di Carso bresciano. Oltre 70 le grotte censite, che ora saranno nuovamente percorse dagli esperti - circa un centinaio - giunti da tutta Italia.

Ma non si esclude neppure una seconda ipotesi: quella che la ragazzina, nota per essere una grande camminatrice, si sia spinta giù per i sentieri che attraverso il fitto del bosco portano a Nave, come pure a Vallio, Caino e San Gallo. E per non lasciare nessuna via intentata oggi sulle Coste di Sant'Eusebio sono state impegnate anche squadre di rocciatori, che si sono calati per passare al setaccio anche aree in cui la piccola potrebbe essere caduta. Ma niente. Un altro giorno è volto al termine con il buio più fitto. E non solo quello della notte alle porte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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