«In Piazza con Noi», riflettori accesi su Livemmo
Rivalutazione della montagna, politiche contro l’abbandono, strategia culturale e sociale per la resistenza e rilancio dei piccoli «grandi» borghi delle valli.
Il colpo di fulmine è stata la notizia degli oltre 20 milioni di euro del Pnrr richiesti dalla Regione per Livemmo di Pertica Alta nell’ambito di un piano per fermare l’emorragia migratoria, per riappropriarsi, con la passione dei padri, della identità e della terra strappate all’isolamento e ora, forse, liberate su un progetto di dignità che teme non soltanto, l’esodo delle popolazioni, l’andarsene dei giovani. Teme, di più, l’assenza di un disegno di respiro per, e, forse di più, il disegno di un’economia e di una vita non esclusivamente forgiate dal modello mono-industriale.
«In Piazza con Noi» non poteva voltarsi da un’altra parte mentre scendeva questa neve primaverile di milioni di euro.
E quindi, la nostra «Piazza» si è seduta a lungo con il sindaco di Pertica Alta, Gianmaria Flocchini, presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, per comprendere la misura della gestione, la questione di una condivisione, la necessità di non rimanere isolati e stupiti troppo a lungo su una dimensione di beneficio così solenne e quasi unica in sede nazionale.
Domenica, alle 11, dunque, diretta da Livemmo e incontro con il popolo della Pertica Alta, con le realtà umane e storiche, economiche e di costume di una terra non bene nota ai bresciani e ai lombardi. Così che, quando dalla strada a ovest fuori Belprato, il paese dipinto sui muri da molti artisti, da venire a prendersi l’ombra chiara di un villaggio toscano, vedi là in fondo, seduto su una culla di mezza montagna, Livemmo e sotto valli sorpassate da altre valli, in una specie di gioco in cui l’una sorveglia e salta sull’altra, allora ti accorgi di stare dalle parti di un mondo da non perdere, da visitare e vivere, soprattutto in prospettiva, soprattutto pensando all’aria fine, all’ossigeno derubato in pianura, tutto compreso, città e paesi, alla scelta di stare in alto che è il disegno, non onirico, della persona.
Noi tre della «Piazza», Clara Camplani e Marco Recalcati in prima linea, andiamo e veniamo da Pertica Alta da giorni e con l’alleanza di questi tepori e cieli netti impariamo la storia e la cronaca di una terra nostra e però da ascoltare nella voce del sindaco presidente Flocchini, dell’intellettuale-patriarca non solo della Valle, prof. Alfredo Bonomi - fascinosa la sua sintesi storica e umana - il saluto muto dell’artista Edoardo Togni, immortalato lì, in una scultura di pietra e di bronzo, a guardia della parrocchiale di Belprato, siccome visse qui qualche anno con la sua signora; e allora conosci il senso del suo essere padrone delle montagne, Segantini del nord nostro e di altri nord.
Qui, ci spiegano, due aziende agricole producono formaggi e frutti di bosco e il fumo non immaginifico delle leccornie alto valsabbine si sente fino a Salò. Qui, mi confida l’amico non contrabbandiere, in certe notti si gustano i migliori spiedi «regolari» del mondo.
Qui c’è un forno fusorio sotto tiro della riqualificazione, qui contrade, chiese e antichi palazzi chiedono ospitalità al Pnrr. Da qui, alla Comunità di Valsabbia, la distanza è poca per discutere insieme, in piena autonomia condivisa - non ossimoro, ma responsabilità e sapienza del valore dei danari - si camminerà per la realizzazione di strutture, infrastrutture, restauri e ristrutturazioni.
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