Il ricercatore valsabbino che studia l'universo sotto terra
Il «Cuore» viene dalla Valsabbia. È stato avviato nelle scorse settimane uno straordinario esperimento che nei prossimi sei o sette anni aiuterà i ricercatori di base a studiare la struttura più intima della materia.
Sotto 1.400 metri di roccia del Gran Sasso, dove si trova l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), è stato creato una sorta di frigorifero, un macchinario capace di far raggiungere ad una tonnellata di materiale - per lo più ossido di tellurio - lo zero assoluto o quasi: ovvero appena 10 millesimi di grado sopra i -273,15 e già questo è un vero record, che è stato raggiunto utilizzando particolari accorgimenti con refrigeratori a diluizione di elio.
«Cuore» è il risultato dell’impegno di più di 150 ricercatori, per lo più italiani e statunitensi, ma anche cinesi, francesi e spagnoli. Responsabile scientifico del gruppo di lavoro è Oliviero Cremonesi, 58enne di Sabbio Chiese. Cremonesi ha vissuto in paese fino al diploma, ottenuto al liceo Scientifico di Salò, per poi inabissarsi nelle profondità della terra.
«Sembra strano, ma per vedere le stelle bisogna togliere la luce del giorno - ci dice - Allo stesso modo per studiare le particelle più piccole dell’universo dobbiamo isolarci il più possibile ed il sistema più economico per farlo è mettersi sotto terra».
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