Valsabbia

Il prof. Torkan: «Insegno religione e a combattere i pregiudizi»

Nato nella Repubblica Centrafricana, racconta di «qualche diffidenza, ma mai problemi veri»
In Italia dal 2007. Davy Venceslas Dimasse Torkan
In Italia dal 2007. Davy Venceslas Dimasse Torkan
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Davy Venceslas Dimasse Torkan, 34 anni, nato nella Repubblica Centrafricana, in Italia dal 2007. Professione: insegnante di religione. Una storia non comune, la sua. Una vocazione al sacerdozio maturata in patria, il trasferimento nel nostro Paese, per continuare gli studi al seminario di Albenga. Poi, la decisione di prendere un’altra strada: il matrimonio con un’italiana, l’Università. E una fede convinta, che ha scelto di testimoniare, da «prof», nelle scuole.

Eccolo così, cinque anni fa, iniziare la sua attività di insegnante di religione nel Bresciano, dove aveva nel frattempo trovato casa. Dapprima a Boario, poi a Gambara e Pralboino, da qualche mese a Villanuova, alla media Enrico Fermi.

«Accolto dappertutto benissimo - fa sapere. - Qualche diffidenza, all’inizio: un professore dalla pelle scura non capita di frequente. Veri problemi, però, non ne ho mai avuti. Sarà per il mio carattere allegro. Con i ragazzi mi piace scherzare; loro sanno, però, che arriva poi il momento di prendere le cose sul serio. Discutiamo di tante cose: anche di razzismo, s’intende».

A volte tocca fare i conti con i pregiudizi, che si fanno strada pure tra i banchi di scuola. «Non è sempre facile contrastarli - ammette -. Sono consapevole tuttavia che è proprio nella scuola che si possono costruire uomini nuovi, più aperti e solidali».

Davy è persona impegnata, e non soltanto come insegnante. Di recente, ad esempio, ha pubblicato in Francia un libro dal titolo inequivocabile, «Le sang d’innocent», denuncia contro i crimini dei governanti centrafricani. Una storia, la sua, alla quale si è interessata anche la tv nazionale. L'altro giorno, a Villanuova, è arrivato per intervistarlo Gad Lerner, per una trasmissione di Raitre che andrà in onda a breve. «Mi ha chiesto come penso possa migliorare, in Italia, la situazione degli immigrati - riferisce Dimasse Torkan -. Gli ho dato una risposta semplice: migliorerà se ad essi verranno offerte le opportunità di affermarsi, nello studio e nel lavoro. L’antidoto al razzismo è nell’integrazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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