Valsabbia

Il depuratore di Gavardo è realtà: infrazioni Ue addio

Lavori da 17,2 milioni realizzati da A2A, Alghisi: «Opera esemplare che rispetta il paesaggio»
NUOVO DEPURATORE A GAVARDO
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Depuratore intercomunale, ieri il via ufficiale agli impianti. Completato il sistema che consente ai tre paesi interessati - Gavardo, Vallio Terme e Villanuova - di uscire dalla condizione di infrazione europea nella quale si trovavano. Il depuratore, ubicato in territorio gavardese, è entrato in funzione a fine novembre. Contestualmente, sono diventati operativi i collettori fognari ad esso raccordati e sono stati dismessi i due impianti preesistenti, obsoleti e ormai inadeguati.

Caratteristiche

Depuratore e collettori sono stati realizzati da A2A Ciclo idrico e sono costati in totale 17,2 milioni di euro. L’impianto di Gavardo ha una capacità di trattamento complessivo di 36mila abitanti equivalenti, ed è dimensionato in modo tale da supportare lo sviluppo demografico previsto nella zona. La struttura sorge sulla sponda sinistra del Chiese, in località Vallone.

I lavori di costruzione erano iniziati nel settembre 2019, preceduti di qualche mese da quelli dei collettori dei reflui dall’impianto di Villanuova - dove già finivano anche i reflui di Vallio - al futuro impianto intercomunale. «Il depuratore gavardese - spiegano ad A2A - è stato predisposto curando in modo particolare l’armonizzazione ambientale. Il locale tecnico, che contiene le apparecchiature elettromeccaniche, è stato inserito nella collina con il minor impatto possibile, ed è dotato di un sistema di aspirazione dell’aria con biofiltri che impedisce la fuoriuscita di cattivi odori».

L’impianto di Gavardo serve anche Vallio Terme e Villanuova - © www.giornaledibrescia.it
L’impianto di Gavardo serve anche Vallio Terme e Villanuova - © www.giornaledibrescia.it

L’impianto si sviluppa su due linee parallele di trattamento, autonome e intercambiabili, che comprendono via via la grigliatura preliminare dei materiali, pompe di sollevamento, la grigliatura fine, che si svolge al chiuso, come pure la dissabbiatura e la disoleatura. A seguire, i reflui passano per vasche di ossidazione, denitrificazione e sedimentazione; quindi il trattamento dei fanghi, sempre al chiuso, la filtrazione su tela e la disinfezione a raggi Uva, prima che le acque, ormai depurate, possano essere scaricate nel Chiese. Ieri, come si diceva, la cerimonia inaugurale. Al taglio del nastro sono intervenuti i sindaci di Gavardo, Vallio e Villanuova, Davide Comaglio, Roberta Ferandi e Michele Zanardi, e il presidente della Comunità montana Giovanmaria Flocchini, concordi nell’esprimere soddisfazione per un’opera attesa e di grande rilevanza.

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Pro e contro

«Siamo invece molto preoccupati - ha chiosato Comaglio - per un altro depuratore, quello del Garda, che si vorrebbe insediare proprio qui di fronte, sulla riva opposta del Chiese. Ci auguriamo di cuore che ci possa essere un ripensamento». Di opera tecnologicamente all’avanguardia hanno parlato, a proposito della struttura inaugurata ieri, l’ad di A2A Renato Mazzoncini e il presidente di Ato Aldo Boifava. «Questo è un impianto emblematico per l’intero territorio bresciano - ha aggiunto il presidente della Provincia Samuele Alghisi -. In esso convergono innovazione, rispetto del paesaggio, sostenibilità, dimensionamento commisurato alle effettive esigenze della popolazione. Un esempio che tutti dovrebbero imitare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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